Crotone. Consigliere e dipendenti aggrediti in Comune, Sindaco: c’è un “clima di intolleranza”
Brutta vicenda quella resa nota direttamente dall’amministrazione comunale di Crotone e che racconta - in una nota ufficiale - come proprio all’interno del palazzo municipale siano stato aggrediti il consigliere Fabrizio Meo e due dipendenti dell’ente.
Il fatto, di cui si è resa protagonista una sola persona, è avvenuto proprio questo pomeriggio tra le mura del Comune di piazza della Resistenza.
Il sindaco della città, Vincenzo Voce, ha immediatamente avvisato dell’accaduto le forze di polizia denunciando quello che definisce come “un episodio gravissimo” e che secondo il primo cittadino sarebbe il sintomo di un “clima che si sta vivendo in questi mesi e che sta colpendo in particolare l’istituzione comunale”
Nel condannare il violento episodio, Voce ha espresso la propria solidarietà e quella della Giunta Comunale, del Segretario Generale, dei dirigenti e dei dipendenti tutti al consigliere Meo ed ai dipendenti aggrediti.
A tal fine, domani, mercoledì 21 settembre, alle 11, amministratori e dipendenti scenderanno simbolicamente in piazza della Resistenza, davanti al Municipio, in segno di sostegno agli aggrediti e per denunciare “il clima di intolleranza che sta investendo l’amministrazione comunale nel suo complesso”, sostiene il sindaco.
Meo: “la violenza è dei vigliacchi”
Sulla vicenda è intervenuto direttamente il consigliere Meo che sul suo profilo social ha ringraziato tutti ed espresso la sua solidarietà ai due dipendenti coinvolti: “sono certo, conoscendoli per educazione e professionalità, - ha scritto Meo - che questo signore oggi pomeriggio era stato trattato con tutti i riguardi… Il gesto delinquenziale di un personaggio come questo che in passato si era contraddistinto per intemperanze su fb che già avevo giudicato come molto gravi e che sono rimaste impunite, non qualificano una Città e chi vi abita”.
“Non ho idea di cosa volesse costui, personalmente, quando in passato ho manifestato per un diritto l'ho fatto anche adoperando lo strumento della disobbedienza civile, facendomi carico di tutte le possibili conseguenze. La violenza è dei vigliacchi.” ha concluso Meo.
Greco: “clima di scontro, abbassare i toni”
“L’accaduto costituisce un delitto che sotto il profilo penale sarà perseguito dagli Organi Competenti, ma costituisce anche un fatto gravissimo perché perpetrato contro l’amministrazione pubblica comunale nelle sue componenti istituzionali e politiche e gestionali; sotto tale profilo tocca a noi tutti, particolarmente a chi è impegnato in ruoli di responsabilità nelle attività pubbliche, capire la genesi dell’accaduto e intervenire in modo da evitare che tali episodi si ripetano”.
È quanto afferma il Presidente del Consiglio Comunale di Crotone Giovanni Greco che a nome di tutti i consiglieri ha espresso la solidarietà e vicinanza a Meo e ai dipendenti aggrediti.
“Certamente senza avere la presunzione di essere esaustivi, il clima di scontro politico, la denigrazione dell’antagonista politico, la tendenza a ricusare le opinioni altrui stanno favorendo nella nostra comunità l’intolleranza verso l’altro. L’appello – ha concludo Greco - è di abbassare i toni, sempre, per costruire un clima di confronto sereno e pacato, perché dall’analisi di soluzioni diverse si trova la soluzione migliore a ogni problema”.
Cavallo (PeI): “chi ha lasciato entrare l’aggressore?”
Piena solidarietà al consigliere e ai dipendenti arriva per prima dalla Consigliera di Popolo e Identità, Marisa Luana Cavallo, che si dice però preoccupata e anche indignata che tutto ciò sia avvenuto all’interno del Palazzo Comunale.
“Se la sicurezza latita financo all’interno della casa comunale, c’è da preoccuparsi” sbotta Cavallo chiedendosi come mai l’aggressore sia “entrato liberamente nella casa comunale? Chi lo ha autorizzato?”
Per Cavallo, dunque, “è necessaria una regolamentazione più rigida e controlli più severi sugli ingressi nella Casa Comunale. In quest’ultimo periodo sono molti gli atti di violenza perpetrati nella nostra città, ciò è sintomo di un malessere provocato anche da un’Amministrazione che non riesce a dare risposte, ma pensa a sopravvivere facendo inciuci innaturali. Ciò che è accaduto oggi è un chiaro segnale d’allarme da non sottovalutare”, conclude la consigliera.