Villa San Giovanni, apparterrebbe a famiglia di ‘ndrangheta: confiscati beni per 1 milione
È ancora in corso la confisca dei beni a carico di un soggetto di Villa San Giovanni, Massimo Buda, ritenuto appartenente alla potente famiglia di 'ndrangheta dei Buda-Imerti, operante nel comprensorio.
L'operazione scattata questa mattina su ordine della Procura della Repubblica e della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, e svolta dalla Dia.
Nel corso delle indagini, nate a partire dal 2020, sarebbe emerso che l'uomo - titolare di un'attività di servizi - avrebbe portato a termine delle acquisizioni patrimoniali dal valore assolutamente sproporzionato rispetto alla capacità reddituale dichiarata.
Secondo quanto ricostruito, inoltre, avrebbe fatto parte del clan degli Imerti-Condello, attivo anch'esso nel comprensorio di Villa San Giovanni.
Il padre invece, arrestato nell'ottobre del 2020 nel corso dell'operazione Sansone (LEGGI), è stato ritenuto il reggente della cosca Buda-Imerti, e condannato a 14 anni ed 8 mesi di reclusione.
A seguito di questi accertamenti, il Tribunale di Reggio Calabria aveva disposto il sequestro del patrimonio riconducibile all'indagato (QUI), ovvero una società e del relativo patrimonio; due immobili; cinque appezzamenti di terreno, di cui uno edificabile; un immobile in provincia di Milano; diverse disponibilità finanziarie. Il tutto per un valore complessivo di circa un milione di euro.
Questa mattina il tutto è stato confiscato, mentre per il soggetto è stata disposta la sorveglianza speciale di pubblica sicureza con obbligo di soggiorno nel comune di residenza, per una durata di 3 anni e mezzo.