Nasone: “Altri femminicidi in Calabria, urge osservatorio sulla violenza di genere”
"Ancora un femminicidio a Scalea, la quarta donna uccisa nell’anno in corso in Calabria (QUI). Una spirale di sangue che non accenna a fermarsi ed a creare altre vittime compresi gli orfani di femminicidio o di violenza assistita". E' quanto scrive Mario Nasone coordinatore regionale uscente dell’osservatorio.
"Un dato che viene confermato - continua la nota - anche dalla testimonianza di Maria Antonietta Rositani, che questa violenza l’ha subita in prima persona, la quale riceve decine di chiamate, anche di notte, di donne che subiscono violenza ma che hanno paura di denunciare anche per mancanza di fiducia sul sistema di tutela vigente a loro protezione. Una realtà drammatica che deve scuotere le coscienze di tutta la comunità e che deve essere accolto in particolare dalle Istituzioni.
Tra queste il Consiglio regionale della Calabria dal quale si attendono scelte concrete. Iniziando con la nomina dell’osservatorio regionale sulla violenza di genere per dare continuità al lavoro svolto nell’ ultima legislatura. Il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso dimostrando sensibilità su questo tema, subito dopo il suo insediamento, ha incontrato il coordinatore uscente dell’osservatorio ed ha avuto puntuali resoconti sulla attività svolta, sulle criticità e sulle proposte per intervenire su questo fenomeno.
Un fenomeno che deve essere affrontato attraverso interventi non emergenziali ma strutturali ed in particolare con l’approvazione di una legge regionale in grado di costruire un sistema di protezione delle donne vittime di violenza più organico, efficiente e capillare, attraverso adeguati stanziamenti nel bilancio regionale e con l’utilizzo di fondi comunitari, il rafforzamento della rete dei centri antiviolenza attivandoli in tutti gli ambiti territoriali inter-comunali attraverso la garanzia dell’accreditamento e di finanziamenti stabili, l’aumento della case rifugio secondo un criterio di densità di popolazione e di competenza dimostrabile con esperienza, l’attivazione in tutti i presidi ospedalieri dei percorsi rosa per le donne vittime di violenza con la formazione degli operatori congiunta in accordo con il dipartimento salute per l’attuazione delle linee guida aziendali come da decreto legge n° 24 pubblicato in G.U. il 30/01/2018 e la raccolta dati con i codici previsti per l’Istat, previsioni di progetti d’intervento sui maltrattanti in particolare all’interno delle carceri e apertura in tutta la regione di Cam Centri di assistenza maltrattanti, il potenziamento delle misure per garantire con tempestività il sostegno alloggiativo ed economico alle donne che denunciano e a quelle che escono dalla case di accoglienza per dare loro autonomia.
Il Consiglio regionale per avere una fotografia aggiornata del fenomeno in Calabria deve quindi procedere alla nomina ed all’insediamento dell’Osservatorio regionale in tempi brevi per dargli il tempo per potere produrre risultati, prevedendo la nomina di soggetti esperti nel settore e disponibili ad un servizio gratuito".