Riforma della giustizia, riunito l’ordine regionale degli Assistenti Sociali
L’Ordine degli Assistenti Sociali della Calabria ha promosso ed organizzato un forum molto partecipato dal titolo “La tutela dei minorenni alla luce della riforma della giustizia minorile. Voci dal territorio calabrese”. All’interno dell’auditorium del Centro per la giustizia minorile di Catanzaro, le diverse autorità e i professionisti intervenuti hanno approfondito il dettato della Legge n. 206 del 2021, con la quale si sono delineati rilevanti profili di novità in materia di diritto di famiglia, al fine di provvedere al riordino della cornice legislativa.
In merito al dispiegamento dei rapporti familiari operato dalla riforma, tra i diversi interventi si sono approfonditi i criteri di ripartizione tra il tribunale ordinario e il tribunale per i minorenni, l’ascolto del minore, i casi di non mediabilità, la figura del curatore speciale, il piano genitoriale e il ruolo centrale degli assistenti sociali, grandi tessitori del tessuto sociale, e figure imprescindibili per la tenuta complessiva del sistema socio-economico.
Ad aprire la prima sessione di lavoro, attraverso i saluti istituzionali, sono stati la dott.ssa Isabella Mastropasqua, dirigente del Centro Giustizia Minorile di Catanzaro, la dottoressa Teresa Chiodo, Presidente del Tribunale per i Minorenni di Catanzaro, e il dottor Danilo Ferrara, Presidente dell’Ordine degli Assistenti Sociali della Calabria, i quali hanno ribadito l’importanza di realizzare occasioni di formazione che permettano una conoscenza diffusa delle questioni e quindi di cooperazione e dialogo tra i diversi professionisti e soggetti coinvolti, anche alla luce della riforma.
La dottoressa Tiziana Amodeo, giudice della famiglia con funzione di giudice tutelare presso il Tribunale di Reggio Calabria, nel corso del suo intervento ha chiarito le competenze del tribunale unico e l’iter del nuovo rito, puntando l’accento sul livello di specializzazione che viene richiesto ai professionisti.
Nodale la relazione del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Reggio Calabria, Roberto di Palma, che, marcando le criticità legate alla mancanza di risorse umane e di mezzi in molti uffici, ha ribadito la centralità del ruolo dell’assistente sociale nell’ambito della tutela dei minorenni. Il Procuratore ha approfondito altresì la portata dell’articolo 403 e la non applicabilità per i minori stranieri non accompagnati.
A seguire l’avvocata Luigia Barone, giudice onorario presso il tribunale per i minorenni di Catanzaro ed esperta di violenza di genere, ha richiamato l’attenzione sull’allarme di una vittimizzazione secondaria dei minori, distinguendo i concetti di conflitto e violenza, e il divieto di mediazione nei casi di violenza, oltre che la recrudescenza del fenomeno ai danni dei più piccoli.
A seguito del coffee break, la seconda sessione dei lavori ha visto l’introduzione del Presidente del Croas Calabria, Danilo Ferrara, il quale ha considerato che: "I dati Cnel restituiscono una fotografia impietosa della Calabria, occorre rafforzare i servizi sociali territoriali. La Legge delega è importante, così come gli aggiustamenti relativi ai decreti attuativi. Lavoriamo sull’advocacy. È fondamentale garantire i livelli essenziali delle prestazioni. La nostra comunità professionale è schierata a sostegno dei minori".
Il susseguirsi delle relazioni ha visto inoltre il contributo dell’avvocata Francesca Stillittano, presidente dell’Osservatorio Diritto di famiglia della sezione di Reggio Calabria, sull’importanza di un piano genitoriale che tenga sempre conto del superiore interesse del minore, che risponda alla logica della riduzione della conflittualità della coppia e si possa immaginare percorsi per educare alla separazione nel rispetto dei figli.
Di grande spessore, anche il focus trattato dall’avv. Luca Muglia, giudice onorario presso il tribunale per i minorenni di Catanzaro e fondatore di UNCMlab@science and child Law Research, il quale ha affrontato il problema dell’ascolto del minore secondo la prospettiva delle neuroscienze, tenuto conto che ciò che ci rappresentiamo non è simmetricamente ciò che accade nella realtà. Infine, la dottoressa Diana Clericò, assistente sociale specializzata e responsabile area minori del Comune di Catanzaro, ha ripercorso la normativa in esame ed evocato tra gli astanti l’immagine metaforica dell’ago e delle forbici, simboli di unione e di rottura, riferiti alla funzione costruttiva e fondamentale dell’assistente sociale.
Aperto il dibattito, le conclusioni sono state affidate alla dottoressa Sonia Bruzzese, consigliera Croas Calabria e responsabile di Ambito di Caulonia, la quale, unendo le fila delle diverse relazioni, ha ribadito la necessità della formazione specialistica e di una comunità professionale che dovrebbe interrogarsi sugli indicatori degli interventi d’urgenza che guidano i professionisti nello svolgimento della propria funzione.