A Cosenza il Festival Internazionale dello Sviluppo Sostenibile
È in corso in tutta Italia fino al 20 ottobre il Festival dello Sviluppo Sostenibile, promosso da ASviS, l’Alleanza per lo Sviluppo Sostenibile che riunisce oltre 300 tra le più importanti istituzioni e reti della società civile. Il Festival è la più grande iniziativa italiana per sensibilizzare e mobilitare cittadini, imprese, associazioni e istituzioni sui temi della sostenibilità economica, sociale e ambientale, mirando a realizzare un cambiamento culturale e politico che consenta all’Italia di attuare l’Agenda 2030 dell'Onu e i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile.
Il Festival approda a Cosenza sabato 15 ottobre alle ore 18:00 nella sede AIC di Cosenza - in via Umberto I, 91 - grazie all’Associazione Italiana Coltivatori, ente aderente all’ASviS che porta in Calabria Il bello dell'Agr-Ecò, un dibattito nazionale su agricoltura, energia e sostenibilità. I protagonisti sono gli agricoltori che adottano pratiche di sostenibilità ambientale, con un focus sulla produzione di energia dall’agricoltura. L’aggravarsi della crisi energetica ha fatto precipitare il 13% delle aziende agricole italiane in una situazione così critica da portare al rischio di cessazione dell'attività e oltre 1/3 del totale nazionale (34%) si trova costretta in questo momento a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dei rincari (dati Crea).
Allo stesso tempo i dati Istat sull'inflazione evidenziano per il mese di settembre un aumento di prezzo del 11,5% per i beni alimentari al quale il 43% delle famiglie italiane reagirà concentrando la spesa su prodotti indispensabili, eliminando il superfluo (Rapporto Coop 2022). A fronte di questi dati allarmanti e in attesa di provvedimenti istituzionali capaci di fronteggiarli l’AIC mette in primo piano le buone pratiche di agricoltori lungimiranti. L’Italia è il secondo paese in Europa per gli impianti di biogas (dopo la Germania), attivati in larga parte dalle aziende agricole, e il terzo nel mondo (dopo Germania e Cina) con il 90% degli impianti dislocati al Nord. All’iniziativa si parlerà di un impianto di biogas importante per il distretto agroalimentare della Valle del Sele - un’eccellenza del Sud - legato all’allevamento dell’azienda agricola Fasano. Saranno inoltre illustrate le nuove frontiere della produzione di energia dall’agricoltura grazie all’intervento del prof. Luigi Frunzo dell’Università di Napoli e un approfondimento sulle potenzialità delle comunità energetiche con l’esperto Stefano Monticelli, presidente di Federconsumatori Lazio. All’iniziativa parteciperà anche l’Assessore all’agricoltura della regione Calabria Gianluca Gallo.
Previsti anche interventi di imprenditori che stanno realizzando progetti di circolarità negli ambiti della viticoltura e dell’olivicoltura, come l’azienda Olivo della Fortuna che ha vinto un progetto a Lizzano per trasformare gli scarti della potatura in energia elettrica e materiale organico pellettato attraverso un co-generatore e il progetto CuCilento laboratorio sartoriale cilentano specializzato nella creazione di oggetti per la spesa attraverso il riutilizzo di materiali agricoli. Si parlerà anche di rilancio di attività tradizionali con un approccio innovativo e sostenibile con l’intervento del Consorzio Sugherete del Golfo che mira a contrastare l’abbandono delle sugherete cilentane rilanciando attività ponderate di decortica accompagnate da un costante monitoraggio ambientale basato sull'utilizzo di nuove tecnologie.
Secondo il monitoraggio dell’ASviS la Calabria, grazie alle molte aziende bio, ha centrato con otto anni di anticipo il target sul biologico dell’Agenda 2030. Nel 2019 le coltivazioni biologiche raggiungono infatti qui il valore migliore osservato in tutta la Penisola (36,4% contro il 15,8% dell’Italia) ma – in linea con il paese - ancora molto si può fare sulla riduzione dei fertilizzanti chimici e sui progetti che puntano alle fonti rinnovabili come il biogas e la connessa produzione di digestato, bio-fertilizzante che può dare un aiuto importante al mondo agricolo alle prese con i rincari dei concimi di origine fossile.