Confindustria Crotone: imprese tra guerra e crisi, ecco le criticità sul tavolo dei decisori pubblici

Crotone Attualità
Mario Spanò

“Come imprenditori da tre anni stiamo vivendo la difficoltà di programmare le attività, il lavoro, gli investimenti in un contesto nazionale ed internazionale scosso da continui terremoti economici e sociali. La pandemia ha fortemente rallentato l’economia. La guerra in Ucraina e le conseguenti tensioni geopolitiche ed economiche stanno portando il Paese, dopo un’importante ripresa nel 2022, verso una crescita zero o addirittura negativa nel 2023”.

È questo il commento che Mario Spanò, presidente di Confindustria Crotone, esprime in relazione agli scenari illustrati nell’ultimo Rapporto di previsione del Centro studi dell’Associazione di Viale dell’Astronomia.

“L’azione di Confindustria su questi temi a livello europeo, nazionale e regionale - sostiene infatti il numero uno degli industriali pitagorici - è continua e mirata ad ottenere supporti concreti per le imprese”.

Seppure in un contesto estremamente complesso, Confindustria Crotone continua anch’essa a svolgere un ruolo di rappresentanza degli interessi e di assistenza alle imprese interpretandone la necessità di salvaguardare quanto più possibile l’esistente ma anche di progettare azioni ed investimenti per il futuro.

“Le imprese – evidenzia Spanò - interagiscono quotidianamente con il territorio in cui operano. Abbiamo quindi il dovere di dialogare con gli enti locali per migliorare le condizioni di contesto in cui le aziende si muovono. In questo senso stiamo lavorando sull’area industriale di Crotone, interloquendo con i soggetti che nell’area gestiscono servizi per migliorare la qualità di quanto già viene fatto e per superare alcune criticità”.

Per il presidente, però, “Serve un intelligente e paziente lavoro di squadra per avere risultati. L’obiettivo in prospettiva è rendere non solo l’area industriale di Crotone ma tutte le aree produttive del nostro territorio appetibili per nuovi investimenti, nell’ambito della ZES e valorizzando gli interventi programmati sul porto e l’aeroporto”.

Altro impegno in agenda è quello che coniuga cultura e impresa, un tema che in un paese ricco di giacimenti storici e culturali come l’Italia deve rappresentare un driver di sviluppo per le imprese.

Quest’anno, il Comitato Piccola industria di Confindustria ha scelto la bellezza come tema della tredicesima edizione del PMI Day, l’appuntamento annuale in cui imprese, scuole e docenti del territorio si incontrano per raccontare storie di imprese ed imprenditori.

La bellezza del saper fare italiano”, la cura, l’attenzione e la volontà necessarie per fare bene”, la capacità di innovazione e la creatività, il patrimonio di saperi e tradizioni che derivano dalla storia e dalla cultura delle comunità e dei territori.

“La bellezza e la cultura devono diventare una importante chiave di lettura del nostro territorio. L’epopea della Magna Grecia deve suscitare un racconto unico dei siti calabresi nati in quella fase storica, un attrattore turistico straordinario che deve essere sempre più valorizzato nei siti archeologici e museali”, ha evidenziato Spanò.

Infine il tema delle infrastrutture per uscire definitivamente dall’isolamento dell’area jonica, programmando e realizzando investimenti importanti.

Sono già in corso progetti significativi ma serve una visione di sistema in cui porti, aeroporto, statale 106 e Ferrovia jonica rappresentano nodi e reti realmente connessi, in cui merci e persone possono muoversi con facilità.

“Lo abbiamo detto più volte: dobbiamo tornare ad essere un luogo di attrazione per giovani ed imprese. Fuori da questo scenario il rischio, peraltro già in atto in Calabria, è un irreversibile processo di spopolamento. Invertire questa pericolosa tendenza deve diventare il tema principale intorno al quale far gravitare investimenti pubblici e privati. Siamo consapevoli che gli abnormi rincari sull’energia e sulle materie prime rischiano di rallentare alcuni investimenti importanti. Siamo però anche convinti che sul territorio Enti e parti sociali debbano condividere gli obiettivi di sviluppo e muoversi coerentemente a livello regionale e nazionale, insieme e ciascuno nel proprio ruolo.”, conclude il Presidente di Confindustria Crotone.