‘Ndrangheta. Decade l’immunità parlamentare, senatore Siclari va ai domiciliari
Va agli arresti domiciliari Marco Siclari: l’ex senatore di Forza Italia, non ricandidato alle scorse elezioni, con la fine della passata legislatura ha perso l’immunità parlamentare per cui a suo carico è stata eseguita l’ordinanza di custodia cautelare, firmata a suo tempo dal gip Tommasina Cotroneo e che è ora divenuta esecutiva.
Nel settembre del 2021 Siclari era stato infatti condannato in primo grado, col rito ordinario, a 5 anni e 4 mesi per scambio elettorale politico mafioso (QUI) nell'ambito del processo scaturito dall’operazione “Eyphemos” (QUI), inchiesta coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria che nel febbraio del 2020 colpì le cosche di Sant’Eufemia d'Aspromonte e di Sinopoli (QUI).
Allora scattò anche il provvedimento a carico del senatore non eseguito poiché ancora parlamentare e la Giunta per le autorizzazioni a procedere non decise mai sull’accoglimento della richiesta della Procura reggina.
Secondo il gup Maria Rosa Barbieri che lo condannò nel 2021 Siclari, alle elezioni politiche del 2018, avrebbe accettato la promessa di voti dalla ‘ndrangheta.
Secondo gli inquirenti, tramite un intermediario, Giuseppe Antonio Galletta, avrebbe in pratica accetto la promessa di procurare voti da parte di Domenico Laurendi, ritenuto appartenente al locale di Sant'Eufemia d'Aspromonte della famiglia degli Alvaro.
La misura a carico dell’ex senatore è stata eseguita dalla Squadra Mobile su disposizione della Procura generale di Reggio Calabria, diretta da Gerardo Dominijanni.