Comune di Cassano dà l’ok al progetto per la serie Tv “Non chiamateli eroi”
Su proposta del Responsabile del Settore Socio Turistico Culturale - Area II, presentata dall’assessore alla cultura, Anna Maria Bianchi, l’amministrazione comunale di Cassano, presieduto dal sindaco Gianni Papasso, assistito dal segretario generale Ciriaco Di Talia, ha discusso e approvato l’adesione dell’ente, in qualità di partner operativo, alla realizzazione del Progetto di serie Tv “Non chiamateli eroi”, proposto dalla Società “Mediano” di Catanzaro e finalizzato alla partecipazione al bando della Calabria Film Commission.
Il Progetto è tratto dal libro di Nicola Gratteri e Antonio Nicastro, Edito da Mondadori. La Mediano, all’interno della serie Tv, scritta da Giulia Zanfino e Antonio Nicaso, con la consulenza dello stesso Gratteri, realizzerà - è riportato nel deliberato - una puntata sulla vicenda del piccolo Cocò Campilongo, ambientando le ricostruzioni del tragico fatto di cronaca, in parte sulla fascia ionica dove si sono svolti i fatti, con l’intento anche di valorizzare le bellezze naturali e monumentali del comune di Cassano.
L’opera cinematografica in questione, secondo la giunta Papasso, “ha un grande valore nel campo della cultura dell’antimafia, quale monito acchè episodi cruenti come quelli che verranno narrati non debbano più verificarsi, nonché, affinché possa sorgere nella comunità locale una coscienza civile contro il malaffare e i poteri mafiosi”.
Il Comune, dal canto suo, da sempre promuove la cultura della legalità ad ogni livello e mira a conservare la memoria di tutte le vittime innocenti di mafia.
Per concretizzare il progetto, la Mediano e il Comune di Cassano All’Ionio si impegnano formalmente a favorire un partenariato stabile di cooperazione.
Il Comune fornirà, in particolare, il proprio supporto organizzativo e finanziario per contribuire in modo efficiente ed efficace, a favorire un migliore perfezionamento progettuale per la realizzazione dell’episodio sulla vicenda del piccolo Cocò Campolongo (QUI), il bimbo di tre anni barbaramente ucciso a colpi di pistola insieme a suo nonno Giuseppe Iannicelli, e alla compagna marocchina Ibtissam Touss, e dati alle fiamme (QUI).
L’esecrabile evento di cronaca, che ha visto protagonista la criminalità organizzata ha avuto larga risonanza in Italia e anche all’estero, da provocare la venuta di Papa Francesco in Calabria (QUI), nella Città di Cassano All’Ionio per pronunciare nella spianata di Sibari, alla presenza di circa 250 mila persone, la scomunica nei confronti dei mafiosi. “I mafiosi sono scomunicati. La 'ndrangheta – affermò - va combattuta, perché adora i soldi e non il bene comune”.