Comitato Tufolo Farina sulla mancata partenza del servizio scuolabus
"Quanto sta accadendo, anche quest’anno sugli scuolabus, ci lascia una sensazione di sgomento, di tristezza, una vera sensazione di vuoto, poiché, chi doveva dare risposte a questa importante esigenza, appunto gli scuolabus, a nostro avviso non riesce ad avere contezza del disagio che sta arrecando ad interi nuclei familiari, visto ché, in nessun modo, tante di queste famiglie riescono ad accompagnare i propri figli a scuola". E' quanto scrive il comitato cittadino Tufolo Farina.
"La questione assume caratteri ancora più grotteschi, quando leggiamo con attenzione alcune dichiarazioni dell’assessore preposto al ramo, la professoressa Rachele Via, che attraverso un noto bisettimanale locale, ancor prima della conclusione del periodo previsto per il bando, che sarebbe il 14 novembre, si lascia sfuggire conclusioni molto discutibili.
Infatti, mentre la brava giornalista ha il sospetto che la gara possa andare deserta, per come riportato nell’articolo, l’assessore dichiara: ”La verità, è che dobbiamo guardare in prospettiva ad una razionalizzazione del servizio per poterlo garantire, perché, così com’è strutturato il Comune non può sostenerlo”.
Fin qui la dichiarazione dell’assessore, che ci pone un interrogativo, in realtà più di uno, ma, andiamo per ordine: se non eravate in grado di garantire il servizio, per come da Ella asserito, era necessario chiedere il pagamento anticipato di una mensilità alle famiglie?
Ed ancora: “ da due anni chiedo a gran voce una razionalizzazione magari attraverso un tecnico capace di ridisegnare il servizio per abbattere i costi”.
Si rende minimamente conto della gravità della sua dichiarazione? In pratica, Ella, con questa dichiarazione, sosterrebbe che non abbiamo in comune un tecnico capace di fare una vera razionalizzazione del servizio, quindi, come dire, nel frattempo navighiamo a vista come viene viene! Assurdo!
Ed ancora: “ per abbattere i costi servirebbe una copertura finanziaria tale da poter proporre un bando triennale, appetibile anche per aziende esterne e forti”.
Dobbiamo ammettere, che questa sua ulteriore dichiarazione è veramente poco edificante ma soprattutto mortificante per tutte le maestranze che per anni hanno fatto sacrifici per rendere al meglio un servizio, per conto del Comune, con tanto di professionalità riconosciuta da genitori e dirigenti scolastici.
Sarebbe opportuno, in riferimento alla su citata dichiarazione, che l’assessore spiegasse meglio cosa intende dire:” appetibile anche per aziende esterne e forti”.
È Inutile girarci troppo intorno, siamo difronte ad un accanimento non tanto verso gli operatori del settore, che se valuteranno non congruo un bando faranno le dovute scelte, ma, verso la fascia più vulnerabile della società che sono i bambini di” periferia “. È proprio questa la nota dolente che più ci preoccupa.
“Periferia “! Quanto ci pesa dover utilizzare questo termine, e quanto è difficile spiegare che essere bambini di periferia non è un handicap. Forse!
Dopo la manifestazione dello scorso anno, avevamo creduto, sperato e persino augurato che quest’anno non accadesse la stessa cosa, ed invece, nostro malgrado, prendiamo atto che c’eravamo sbagliati.Ed allora, cara assessore, faccia un gesto di umiltà, di generosità, un atto d’amore verso questi bambini di cui Ella non riesce a garantire un “futuro scolastico sereno”, si metta da parte, e lasci spazio a persone che avrebbero quantomeno conoscenza e consapevolezza della situazione critica che i nostri bambini stanno vivendo tutti i giorni, sarebbe questo suo gesto, un atto di coraggio che meriterebbe un applauso da parte di tutti".