Digitalizzazione beni culturali: 3 milioni di euro per implementare il settore
Oltre tre milioni di euro sono stati stanziati da fondi Pnrr per la digitalizzazione dei beni culturali nella disponibilità di enti pubblici non statali operanti in Calabria.
Un importante finanziamento che la Regione è chiamata a gestire per favorire la creazione e l’affermazione di nuovi modelli di offerta culturale supportati dal digitale e dalle nuove tecnologie.
L’obiettivo è di raggiungere nuovi pubblici, in condizioni di sicurezza, garantendo allo stesso tempo la sostenibilità economica delle imprese culturali e creative.
Lo fa sapere è il Vicepresidente della Giunta regionale della Calabria con delega alla Cultura, Giusi Princi, spiegando che “si tratta di un poderoso progetto di digitalizzazione dei beni culturali calabresi che, grazie al lavoro svolto dal Dipartimento Istruzione Formazione e Pari Opportunità, guidato dal Dirigente generale Maria Francesca Gatto, attraverso il Settore Cultura, diretto da Ersilia Amatruda, vedrà la Regione impegnata per i prossimi anni a guidare quanto predisposto dal Ministero della Cultura con il Piano Nazionale della Digitalizzazione, realizzato dall’Istituto Centrale per la Digitalizzazione del Patrimonio Culturale (Digital Library)”.
Per implementare un censimento realizzato nel maggio scorso, sul portale istituzionale della Regione è stata quindi pubblicata la manifestazione d’interesse rivolta a tutti gli enti pubblici non statali che operano in Calabria affinché, compilando una modulistica scaricabile sul sito stesso, possano far presente i beni culturali nelle loro disponibilità e che potrebbero essere oggetto di digitalizzazione.
Si fa presente che ciò deve avvenire entro e non oltre il prossimo 20 novembre. Le linee guida nazionali saranno anch’esse consultabili sul portale della Regione.
“Si tratta di una sorta di campagna di ascolto su tutto il territorio regionale – aggiunge Giusi Princi - volta ad ampliare la conoscenza dell’immenso patrimonio di beni culturali presenti in Calabria. Le adesioni che saranno raccolte contribuiranno a popolare una base dati della Regione che, dopo le opportune interlocuzioni anche con la Soprintendenza ai Beni Archivistici e Bibliografici, permetterà di individuare i beni che saranno effettivamente oggetto di digitalizzazione”.
La complessa opera di ingegnerizzazione del progetto, con relativi bandi di gara per acquisire i diversi e complessi servizi di digitalizzazione, sarà a cura di Invitalia.