Ricerca dispersi in ambiente impervio, esercitazione nel Parco Nazionale della Sila
Si è concluso ieri un importante evento formativo sulla ricerca e il soccorso sanitario a dispersi in un ambiente impervio.
L’esercitazione, svolta sabato 12 e domenica 13 novembre nel Parco Nazionale della Sila, ed in particolare nel territorio di Longobucco, ha visto coinvolte le Stazioni Alpine Pollino, Sila Camigliatello e Sila Lorica appartenenti alla Delegazione Nord del Soccorso Alpino e Speleologico Calabria (SASC) e il Soccorso Alpino della Guardia di Finanza (SAGF) della Stazione di Cosenza.
L’attività si è resa molto impegnativa per l'ambiente che presenta svariate difficoltà in caso di una ricerca di persone disperse - zone boschive, dirupi e pareti scoscese - e per le condizioni meteo proibitive.
Durante la simulazione sono intervenute una Unità Cinofila da Ricerca Molecolare (UCRM) e una Unità Cinofila da Ricerca in Superficie (UCRS) del Soccorso Alpino oltre alla componente Medici ed Infermieri del SASC.
La simulazione delle operazioni di ricerca, la gestione delle squadre e le varie fasi dell’intervento di soccorso sono state organizzate e coordinate da tecnici del SASC tramite il Centro di coordinamento ricerche (CCR).
L'obiettivo di queste esercitazioni è quella di verificare i sistemi di allertamento, le tempistiche e le operatività specifiche di ciascun tecnico, al fine di poter migliorare le modalità di intervento.
Tra i compiti del CNSAS (Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico) c’è il provvedere al soccorso di persone infortunate, pericolanti o in imminente pericolo di vita e a rischio di evoluzione sanitaria, oltre alla ricerca e al soccorso dei dispersi e al recupero dei caduti in territorio montano, ambiente ipogeo e zone impervie del territorio.