Incendio Calabra Maceri. Notificato avviso conclusione delle indagini
Pericolo di inquinamento ambientale derivante dall’emissione in atmosfera di sostanze inquinanti e attività di gestione rifiuti in violazione alle prescrizioni imposte: sono i reati contestati all’Amministratore Unico di Calabra Maceri e Servizi dalla Procura della Repubblica di Cosenza.
Al legale rappresentane dell’azienda è stato notificato nella giornata di ieri, infatti, l’avviso di conclusione delle indagini effettuate dal Nucleo Investigativo Ambientale del Gruppo Carabinieri Forestale e dai militari della Stazione di Cosenza, in merito all’incendio in alcuni capannoni nell’impianto di stoccaggio di contrada Lecco nel comune di Rende avvenuto la notte del 21 maggio del 2021 (QUI).
Il rogo, di vaste dimensioni, lo ricordiamo, divampò prima della mezzanotte nella struttura usata per lo stoccaggio ed il recupero delgi ingombranti e del multimateriale, propagandosi poi ad un altro edificio, interessando una superficie complessiva di migliaia di metri quadrati.
L’incendio sprigionò una densa nube nera maleodorante che diffuse nell’atmosfera per una altezza di centinaia di metri e visibile a chilometri di distanza. Per domare le fiamme, in quella occasione, i Vigili del Fuoco lavorarono per diverse ore con uomini e mezzi.
I rilievi e le indagini dei militari dell’Arma Forestale hanno evidenziato come all’interno dei capannoni e all’esterno dell’impianto fossero stoccate quantità di materiali, in particolare rifiuti ingombranti, balle di carta, cartoni, plastica e rifiuti metallici, in misura superiore a quella autorizzata ed in cumuli di altezza superiore ai tre metri consentiti e posti in alcuni casi in aree non autorizzate.
Anche all’esterno quantitativi di rifiuti plastici che occupavano aree in difformità a quanto previsto in autorizzazione furono raggiunti dalle fiamme contribuendo ad alimentare il già vasto rogo.
Secondo gli inquirenti, inoltre, il sistema di contrasto alle fiamme in dotazione non sarebbe stato dotato di allerte automatiche come rilevatori di fumo e temperatura.
Dai sopralluoghi e campionamenti effettuati insieme ai tecnici Arpacal, si rilevò una compromissione e un deterioramento significativo dell’aria a seguito dell’immissione di elementi inquinanti, anche pericolosi, in atmosfera.