Occhiuto: migranti, qui già arrivati in 17mila, Calabria è accogliente ma l’Italia non va lasciata sola
“La Calabria ha già accolto in questo anno 17mila migranti. L’abbiamo fatto senza mai protestare, creando un rapporto improntato alla leale collaborazione con le Prefetture e con i sindaci. La Calabria ha dimostrato di essere una Regione accogliente, però il peso di questa emergenza non può essere lasciato soltanto all’Italia”.
È quanto ha ribadito oggi Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, intervenendo a “Start”, trasmissione in onda sul network nazionale SkyTg24.
Secondo il governatore, i migranti arrivano da Paesi che si affacciano sul Mediterraneo e che appartengono ad un continente come l’Africa che nei prossimi decenni moltiplicherà per due la sua popolazione, per cui questi flussi sono destinati a crescere.
“Allora, o l’Europa si pone nella condizione di governare insieme questo processo, oppure dimostra di non avere contezza di quello che sarà da qui a qualche tempo questo fenomeno. Peraltro - ha evidenziato Occhiuto - il Mediterraneo sta diventando centrale nell’agenda dell’Europa, anche in quella economica. Noi stiamo comprando l’energia dal Mediterraneo, con questi Paesi dovremmo anche intensificare i rapporti commerciali perché avranno tassi d’incremento del Pil segnatamente superiori a quelli delle economie europee”.
Secondo il presidente della Calabria, quindi, “vivere passivamente questo problema lasciando che prevalgano gli egoismi nazionali credo sia sbagliato”.
Ed in questo senso Occhiuto ritiene che il premier Giorgia Meloni stia facendo “un buon lavoro in Europa. Ricordiamoci - ha detto ancora il governatore - che prima che si insediasse questo governo qualcuno in Italia, che non vuole bene al nostro Paese, rappresentava in Europa un’idea sbagliata del governo e del presidente Meloni, come se si trattasse di un esecutivo di estrema destra, nemico dell’Unione europea”.
Per il presidente della Calabria, dunque, il capo del governo “sta dimostrando di avere rispetto dell’Europa e anche di non avere nessuna soggezione, nessun complesso di inferiorità. È così che l’Italia deve rappresentarsi in Europa”.