Targhe tedesche false, assolto 50enne di Rossano

Cosenza Cronaca

Si è conclusa con una sentenza di assoluzione “perché il fatto non sussiste” la vicenda che ha visto coinvolto un 50enne di Rossano accusato di uso di atto falso e falsità materiale, difeso di fiducia dall’avvocato penalista Raffaele Meles del Foro di Castrovillari.

I fatti risalgono al 2019, quando l’uomo veniva fermato dagli agenti reparto anticrimine della Questura di Cosenza, alla guida di un’autovettura di grossa cilindrata la cui targa risultava essere stata segnalata da una circolare del Ministero dell’Interno poiché falsa.

Immediatamente condotto presso gli uffici del Commissariato locale, all’uomo veniva contestato il reato di uso di atto falso e falso ideologico.

Il tutto nell’ambito di un più ampio procedimento coordinato dalla Procura della Repubblica di Sulmona teso a far luce su un traffico illecito di targhe e documenti di circolazione di veicoli provenienti dalla Germania.

In effetti, la vettura a bordo della quale era stato fermato l’uomo, risultato anche un commerciante di auto, riportava un numero di targa tedesco identico a quello di altre autovetture in circolazione in Italia, una delle quali addirittura nello stesso comune di Corigliano Rossano.

Aperto il procedimento, venivano sentiti sia gli agenti di Polizia intervenuti nell’operazione che confermarono che la targa in uso all’imputato fosse contraffatta, sia i testimoni della difesa, che sottolinearono come l’imputato fosse all’oscuro di tutto.

Circostanza questa non condivisa dal Pubblico Ministero secondo il quale, proprio in virtù del fatto che più targhe identiche circolavano nello stesso comune di Corigliano Rossano, e considerata l’attività svolta dall’imputato come agente di recupero credito e rivenditore di auto, quest’ultimo sarebbe stato ben a conoscenza del sistema di targhe e documenti falsi messi in circolazione.

Da qui la richiesta di condanna ad un anno di reclusione.

Viceversa, l’avvocato Raffaele Meles ha portato all’attenzione del Giudice come il proprio assistito fosse in totale buona fede e all’oscuro di tutto, considerando che, seppur in possesso della targa presumibilmente contraffatta, questa non fosse utilizzata dall’imputato per circolare tanto che, al momento del fermo, il 50enne stava viaggiando servendosi di una targa prova regolarmente detenuta.

La difesa, inoltre, ha sottolineato come in realtà non vi fosse nessun dato oggettivo che attestasse la falsità della targa sequestrata all’uomo, potendo essere falsa anche qualcuna di quelle sequestrate in giro per l’Italia e non quella oggetto di procedimento, concludendo la propria arringa con una richiesta di assoluzione.

Richiesta totalmente accolta dal Tribunale della città del Pollino che all’esito del procedimento ha infatti assolto l’imputato.