Castrovillari, al Teatro Vittoria “AD10S. Splendori e miserie del gioco del calcio”

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Nuovo appuntamento teatrale da non perdere con la rassegna “Radure - VI edizione di invito al teatro”, organizzata dall’associazione culturale Aprustum con il patrocinio del Comune di Castrovillari, della Gas Pollino e del Parco Nazionale del Pollino.

Domani, mercoledì 28 dicembre, alle 21, al Teatro Vittoria do via Roma, va in scena “AD10S. Splendori e miserie del gioco del calcio” scritto e interpretato da Luca Donadio, per la regia di Casimiro Gatto.

La sera dopo lo spettacolo sarà in scena al Teatro Comunale di Cassano all’Ionio e il 30 dicembre all’Auditorium Lab Center di San Basile.

“AD10S”, arricchito dalle musiche dal vivo del M° Camillo Maffia e dalla partecipazione di Antonio De Biase e Anna Donadio, narra la storia di un bambino, divenuto tifoso per eredità e per folgorazione, che, abituato al ruolo di comprimario, si scopre fiero sostenitore di un popolo, inaspettatamente vincente, capeggiato dal suo D10S.

Narra la storia di un bambino che, da un modesto e povero quartiere di una metropoli sudamericana, scopre di avere un dono ineguagliabile e, senza mai piegarsi alle storture del potere e senza mai sottrarsi alle tentazioni della vita, si pone al centro di tutti i Sud del Mondo.

“Ricordo impresso nella memoria l’attimo esatto in cui, salito l’ultimo gradino del settore distinti, mi sono trovato davanti a quello che, nei successivi 48 anni sarà per me il Tempio, la mia seconda casa”. È il 6 maggio 1973 quando per la prima volta Luca Donadio, allora bambino, entra al San Paolo, oggi Stadio “Diego Armando Maradona”, accompagnato dal papà e dallo zio. E da quel momento inizia una storia che lo ha segnato e lo segnerà per tutta la vita.

È una storia che non può essere spiegata né capita. Quello che per molti è un gioco e dovrebbe essere un ludico momento di distensione alle asperità della vita, diventa essa stessa asperità e ti condiziona l’umore.

Così come i colori del Napoli hanno accompagnato una famiglia per tre generazioni, in una storia di tantissime delusioni e poche gioie, una di quelle vicende per le quali più piangi e più ti leghi, più soffri e più ti innamori, la vita del grande campione s’intreccia profondamente con quella del protagonista e il tutto viene restituito in maniera mirabile nel racconto.

Dai riti propiziatori domenicali quando l’intera famiglia si raccoglieva attorno alla radiolina che trasmetteva solo i secondi tempi delle partite, i viaggi della carovana su e giù per lo stivale, la gioia dei trionfi impossibile da descrivere, fino al viaggio in Argentina per vedere giocare un’ultima volta l’immenso campione.

“AD10S” è uno spettacolo da non perdere che non mancherà di regalare emozioni e vividi ricordi di un calcio romantico che purtroppo non esiste più e che appassionerà gli amanti del gioco più bello del mondo e non.