Il poeta calabrese Vincenzo Ursini vince il “Festival dei Due Parchi”, il 15 la cerimonia
Con la lirica dal titolo “Tristezze vagabonde”, il poeta catanzarese Vincenzo Ursini ha vinto la XIII edizione del “Festival dei Due Parchi” di Ascoli Piceno la cui cerimonia di premiazione si terrà domenica 15 gennaio, a partire dalle 16, nella Sala della Ragione del Palazzo dei Capitani del Popolo.
Scritta alla fine degli anni Settanta “Tristezze vagabonde” è una poesia intensa, sofferta, carica di riferimenti personali, che il poeta catanzarese ha dedicato al padre, deceduto nel 1966 a soli 39 anni.
Al 2° posto si è classificata Loretta Stefoni con “Quell’eco di pianto”, mentre la sezione “ragazzi” è stata vinta da Asije Hadziu, Lucia Mazzola e Angela Rodriguez.
“Dal ricordo dell’infanzia, passata a giocare fra divertimenti improvvisati e difficoltà di una condizione non agiata, - scrive Alessandro Randone in merito alla lirica di Ursini - emerge un rapporto conflittuale col genitore, fatto di momenti estremi, nei quali il poeta si lascia andare a desideri di rivalsa, espressi in forma di turpi preghiere. Tutto ciò fino al momento in cui il genitore muore, prematuramente, lasciando nel figlio il desiderio del contatto con le sue mani, così forti e ruvide nel trasmettere le proprie carezze, eredi di un’epoca dai tratti eroici che, purtroppo, non esiste più”.
Il Festival dei Due Parchi era articolato in due sezioni: la prima, a tema libero, riservata alla partecipazione di poeti professionisti e la seconda aperta ai ragazzi di età inferiore ai 14 anni che sono stati chiamati a confrontarsi con le problematiche ambientali e dei territori, con la riscoperta e la conservazione delle bellezze naturali ed in particolare di quelle del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, del Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga.
Promosso dal Centro Internazionale Antropoartistico Counseling (CIAC), con il Patrocinio della Regione Marche e del Comune di Ascoli Piceno (Medaglia d’oro al valore militare per attività partigiana), il Festival è nato, quindi, con l’intento di dar vita ad una sorta di unione simbolica tra i due Parchi Naturalistici, lì dove corrono i confini tra la regione Marche e la regione Abruzzo. Il tutto, proponendo l’utilizzo dell’arte e dei linguaggi artistici universali come veicolo d’incontro e di dialogo tra le persone e tra i popoli.
Dopo il saluto delle autorità e l’intervento della presidente di giuria, Rosa Iarussi, il programma prevede la lettura delle opere poetiche premiate, con omaggio coreografico da parte delle allieve di Danza Classica e Moderna della professoressa Maria Luigia Neroni dell’Istituto Musicale “Gaspare Spontini”. L’incontro si concluderà con la proclamazione dei vincitori e la premiazione di Vincenzo Ursini.
Nato a Pertrizzi, Ursini vive da tempo a Catanzaro. Ha pubblicato: “Senza frontiere” (Perri, 1973), “La terra dei padri” (Gabrieli, 1974), “L’esule” (Gabrieli, 1976), “Storie di periferia” (Gabrieli, 1977), “Il cuore e le pietre” (Isteu, 1981) e - lo scorso mese di novembre - “Eravamo comunisti”, poesie e canzoni di lotta, amore e libertà (Nuova Accademia dei Bronzi, 2022).
Nel 1973 è stato insignito del Premio di Cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Ha, inoltre, promosso e presieduto centinaia di iniziative artistico-letterarie, tra le quali il premio “Città di Valletta” (realizzato per dieci anni consecutivi a Malta, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Maltese che consegnava personalmente i riconoscimenti ai vincitori) e il premio “Alda Merini” giunto, quest’anno, all’undicesima edizione.
Dopo una lunga pausa, Vincenzo Ursini ha ripreso a scrivere da qualche mese, partecipando e vincendo alcuni dei più noti premi letterari.