Omicidio Vangeli, in Appello pena ridotta per il presunto assassino
Ridotta a poco più della metà degli anni la pena inflitta in primo grado a Giuseppe Prostamo, 37enne di San Giovanni di Mileto accusato dell’omicidio di Francesco Vangeli (QUI).
È quanto deciso dalla Corte d’Assise d’Appello di Catanzaro, che ha escluso a suo carico le aggravanti della premeditazione ed i futili motivi, per come chiesto dalla difesa del giovane composta dagli avvocati Giuseppe Grande e Sergio Rotundo.
Il sostituto procuratore generale Salvatore Di Maio aveva insistito per la conferma della condanna inflittagli nell’estate scorsa dal gup distrettuale del capoluogo di regione (QUI).
Poco prima che la Corte si chiudesse in camera di consiglio per deliberare, entrambe le parti hanno depositato le motivazioni del procedimento ordinario di primo grado che vede imputato sia Prostamo che il fratello, Giuseppe, anch’egli condannato a 30 anni per il concorso nell’omicidio.
Vangeli è scomparso da Scaliti di Filandari tra il 9 e il 10 ottobre del 2018 dopo esser uscito di casa per andare ad una cena. Dopo esser stato visto nei pressi di Mileto di lui non si erano più avute notizie.
Furono i suoi genitori (oggi costituitisi parte civile nel processo e rappresentati dagli avvocati Nicodemo Gentile, Antonio Cozza e Francesca Comito) che non vedendolo rincasare non riuscendo a contattarlo per telefono, si rivolsero ai Carabinieri.
Secondo gli inquirenti l’allora 26enne sarebbe caduto vittima di un caso di lupara bianca.
Nel luglio del 2019 i carabinieri arrestarono Prostamo ed il fratello (QUI): l’ipotesi degli investigatori fu che Vangeli sia stato ucciso a colpi di fucile, avvolto in un sacco in plastica e gettato nel fiume Mesima. Il suo corpo si presume possa esser stato trascinato dalle correnti fino alla foce finendo in mare e da lì chissà dove.