Spariscono 10mila euro in buoni postali, indagato dipendente “infedele”
Scoprire che alcuni investimenti fatti alla Poste, quindi ritenuti decisamente sicuri, fossero spariti nel nulla e che ad impossessarsene potesse essere stato proprio un dipendente delle stesse Poste Italiane.
È quanto accaduto a due anziani fratelli di Catanzaro che proprio verificando due buoni fruttiferi del valore superiore ai 10 mila euro, si sono accorti che gli stessi erano stati svincolati ed incassati alcuni anni prima ed a loro insaputa.
Da qui hanno sporto immediatamente denuncia ai carabinieri della Stazione di Bellamena che hanno poi scoperto come la firma sugli atti che autorizzavano l’incasso dei buoni fosse stata falsificata.
I militari, pertanto, hanno avviato un’articolata attività investigativa, che ha visto anche la collaborazione di Poste Italiane, che a sua volta aveva avviato un procedimento disciplinare.
Sono state così eseguite delle perizie grafologiche per stabilire appunto la falsità delle firme e la loro riconducibilità ad un 64enne dipendente delle Poste.
Quest’ultimo, secondo gli inquirenti, si sarebbe infatti appropriato del denaro dei due anziani, utilizzando peraltro le proprie credenziali sul sistema informatico interno ed utilizzato per quel tipo di operazioni.
Al termine, la Procura ha richiesto al Tribunale l’emissione a carico dell’uomo di un provvedimento interdittivo da ogni attività di addetto alla gestione del risparmio.
Il Gip, accogliendo l’ipotesi accusatoria e dopo aver interrogato l’indagato, ne ha disposto l’interdizione per sei mesi. L’uomo è accusato di peculato.