“Il nostro Canto libero”, UniRc a sostegno degli studenti a cui viene negato il diritto all’istruzione
L’Università Mediterranea di Reggio Calabria - da sempre impegnata in azioni formative tese a promuovere il rispetto dei diritti umani, la libertà di parola e di pensiero, il diritto all’istruzione, al lavoro e alla dignità, domani, martedì 21 febbraio, alle 19, presso l’Atelier di Ateneo – nella Cittadella Universitaria - apre le porte a tutte le componenti della comunità accademica e alla cittadinanza per l’evento intitolato “Il nostro Canto Libero”.
L’Ateneo, in collaborazione con il Coro Polifonico dell’Università, con il Consiglio degli Studenti e con le Associazioni studentesche Icaro e Musa, vuole testimoniare il valore della libertà attraverso il canto e le riflessioni di quanti subiscono la dura repressione di regimi che privano tutti, specie i giovani, dei diritti fondamentali.
“La difficile congiuntura che stiamo attraversando in questo momento storico - a partire dal sacrificio patito dai giovani iraniani a cui è impedito di manifestare contro le discriminazioni e le ingiustizie inferte dal regime - impone al mondo istituzionale di assumersi la responsabilità di stare dalla parte di chi non ha voce”, spiegano dall’UniRc.
“L’evento “Il nostro canto libero” è dunque l’assunzione di tale responsabilità, mediante la quale – proseguono dall’Università - si esprime solidarietà non solo ai giovani iraniani ma a quanti subiscono e protestano contro la sistematica violazione dei diritti umani sacrificati in nome del patriarcato teocratico o di qualsiasi altra ideologia fondata sulla sopraffazione”.
La Mediterranea, come Istituzione che produce cultura e consapevole che la libertà dal totalitarismo e dall'autoritarismo non è scontata, ma va difesa ogni giorno, vuole farsi parte attiva dell’inveramento dell’ideale europeo secondo cui lo Stato di diritto, la democrazia e la libertà sono il fulcro dei nostri valori.
“Valori che fanno dei nostri studenti cittadini responsabili e capaci di costruire società più giuste, eque, inclusive e proiettate verso il futuro” concludono dall’UniRc.