Stalking e violenza domestica, protocollo Polizia-Asp: autori saranno “recuperati”
Prevenire e contrastare il fenomeno della violenza di genere, sensibilizzando la collettività. Nella mattinata di ieri, presso la Questura di Reggio Calabria, il Questore Bruno Megale ed il Commissario Straordinario dell’Asp provincia Lucia Di Furia, hanno firmato in tal senso un protocollo d’intesa.
La collaborazione tra le due Istituzioni prevede quindi che l’autore delle condotte violente venga invitato a presentarsi presso uno dei centri dell’Azienda Sanitaria per avviare un percorso di recupero, in maniera del tutto volontaria.
L’Asp si è impegnata a ricevere e avviare a titolo gratuito, e nel pieno rispetto della privacy, ai Centri di Salute Mentale del Dipartimento competente i soggetti ammoniti.
Il protocollo mette in evidenza l’altra faccia della medaglia dei provvedimenti contro gli atti persecutori e la violenza domestica, quella dell’autore, su cui è necessario intervenire, prima che le condotte si radicalizzino, per scongiurare ogni forma di recidiva, con azioni di recupero e di accompagnamento nelle relazioni affettive.
Recuperare significa anche tutelare indirettamente le vittime, che di solito sono persone ancora legate da rapporti familiari o affettivi col loro carnefice, o più semplicemente vogliono essere lasciate in pace.
Tanto per gli atti persecutori, il cosiddetto stalking, quanto per la violenza domestica, molte vittime sono donne e bambini. La violenza contro le donne è un fenomeno criminale caratterizzato dal fatto che la vittima è una donna, inserita in diversi ambiti, familiari e relazionali, spesso maltrattata e discriminata dall’uomo anche per preconcetti.
Nel solo 2022 è stata registrata una media di 86 donne vittime di maltrattamenti, violenze sessuali o stalking ogni giorno in Italia. Un numero di vittime di sesso femminile quattro volte superiore a quello maschile.
L’ammonimento incide in modo rapido sulla pericolosità delle persone che realizzano atti persecutori o di violenza domestica, diffidando il soggetto ad astenersi dal compiere ulteriori molestie, affinché comprenda il disvalore delle proprie azioni.
Nell’ultimo anno la Questura di Reggio Calabria ha emesso dieci ammonimenti per atti persecutori e quarantatré per maltrattamenti in famiglia.
Un risultato di grande attenzione da parte della Polizia di Stato sul territorio reggino, all’indomani della pandemia del 2020 che ha segnato un aumento delle condizioni di disagio per via della convivenza “forzata”.
Un percorso di prevenzione e contrasto che si rinsalda grazie al protocollo di intesa stipulato ieri mattina in riva allo stretto. La Questura di Reggio Calabria e l’ASP si sono impegnate a perseguire assieme gli obiettivi di diminuire le condotte recidive nei soggetti che aderiscono al programma, garantendo anche azioni di informazione e sensibilizzazione, allo scopo di far prendere coscienza a ciascuno del proprio ruolo nel processo di eliminazione della violenza domestica e di genere, al di là di ogni pregiudizio di genere.