Concessioni balneari. Federconsumatori: Consiglio di Stato non lascia spazio a dubbi, basta proroghe
Il Consiglio di Stato non lascia spazio a dubbi, “basta con le proroghe”: per le concessioni balneari si definiscano con urgenza i bandi “per trasformare veramente i beni demaniali marittimi in beni comuni”.
Questo in sintesi il messaggio che lancia Federconsumatori Calabria Aps ricordando come il Cds abbia disposto che le gare di concessioni demaniali marittime non siano più rinviabili.
“La proroga automatica delle concessioni … marittime in essere – spiega ancora Federcosumatori - è in chiaro contrasto con la disciplina dell'art. 12 della direttiva n. 2006/123/CE. Quanto previsto dalla legge di Bilancio del Governo Conte del 2019 e le nuove disposizioni del Milleproroghe del Governo Meloni vanno disapplicate perché contrarie alla direttiva UE la cui inosservanza ha posto l’Italia sotto procedura d'infrazione già dal 2020”.
L’associazione fa notare poi che già in passato il Consiglio di Stato si sia pronunciato in tal senso: “Tra l’altro – afferma - le concessioni demaniali marittime a scopo turistico rientrano a tutti gli effetti nella Direttiva Bolkenstien che riassume tutte le caratteristiche delle direttive qualificate di auto esecuzione. Il 31 dicembre 2023, quindi, termineranno le proroghe sulle concessioni ed è urgente disporre i bandi di gara per le assegnazioni”.
“E’ una fase – precisa poi la presidente di Federconsumatori, Mimma Iannello - su cui non si può più tergiversare. Da 10 anni si è nell’incapacità e nella mancata volontà di intervenire. Serve disporre in fretta una nuova legge di riordino che parta dal presupposto fondamentale che il demanio marittimo è un bene pubblico che appartiene a tutti e secondo tale principio il suo utilizzo, se pur in concessione, deve tenere conto prima di tutto degli interessi dei cittadini”.
“D’altronde - prosegue - se fotografiamo la condizione delle coste della nostra regione ci rendiamo conto di quanto molte delle nostre spiagge siano stato teatro di un’occupazione senza freni, di infiltrazioni e di modelli che ledono il diritto dei cittadini ad avere spazi liberi alternati di accesso al mare”.
Federconsumatori, da sempre impegnata nella battaglia sulle concessioni balneari, sollecita ora che i bandi contengano parametri vincolanti a tutela dei cittadini, ovvero: la concertazione nelle Regioni e nei Comuni, tenendo in considerazione i diversi contesti territoriali in ragione delle differenti norme attualmente in essere.
Inoltre, i canoni di concessione che rispettino il reale valore del bene demaniale; la sostenibilità ambientale degli stabilimenti balneari; la tutela dei lavoratori e il rispetto dei contratti di lavoro; la sicurezza in spiaggia con il servizio di salvataggio come servizio pubblico a tutela dei bagnanti; dei criteri severi contro le infiltrazioni delle organizzazioni criminali.
Infine, la disponibilità per i turisti e i cittadini di un congruo di numero di spiagge libere, (spesso utilizzate per progetti di operatori turistici privati e quindi non nella piena accessibilità e disponibilità dei cittadini/turisti); la valorizzazione degli investimenti, delle esperienze e delle capacità imprenditoriali; dei prezzi consoni e non speculativi per ombrelloni e lettini e servizi di spiaggia.
“I nuovi bandi – precisa ancora Iannello - devono essere perciò occasione per i Comuni costieri di avere maggiori introiti e più risorse da investire nel settore turistico e per fornire maggiori servizi ai cittadini. Per chi fa impresa poi, si presenta l’opportunità di fare innovazione e innalzare ulteriormente la qualità dei servizi garantendone la sostenibilità e l’accessibilità a prezzi adeguati”.
“Solo rafforzando la qualità, l’esperienza, la solidità economica che permette i necessari investimenti, i beni demaniali marittimi dati in concessione possono diventare a pieno titolo un bene comune che crea vantaggi per tutti” conclude la presidente di Federconsumatori.