“Il volto di Paolo”: Salvatore Borsellino commuove 1.500 studenti di Lucca, Crotone e Novara

Crotone Attualità

Sono le ore 10 del 4 aprile. Collegate in rete quattro scuole d’Italia incontrano, grazie all’iniziativa del Coordinamento Nazionale Docenti della Disciplina dei Diritti Umani, Salvatore Borsellino, fratello del Giudice Paolo Borsellino e promotore del Movimento delle Agende Rosse da sempre impegnato, come lui stesso si presenta, nell’opera di sensibilizzazione della gente al contrasto della criminalità organizzata, del malgoverno e delle collusioni tra politica e mafia.

Dopo il saluto delle Dirigenti Daniela Venturi, Maria Rosaria Iaccarino, Gianluca Barreca e Annamaria Maltese, tutti i partecipanti all’incontro, ma in particolare le studentesse e gli studenti dell’ISI Pertini di Lucca, dell’I.T.E. Mossotti di Novara, del Liceo scientifico e dell’I.S.I. Pertini-Santoni di Crotone, seguono con attenzione ed emozionandosi il racconto di Salvatore Borsellino che si avvia e prosegue mentre risponde alle numerose domande dell’uditorio.

È anziano Salvatore Borsellino. Stanco. Oppresso sicuramente dal peso dei ricordi e dal dolore mai sopito del terribile attentato del 19 luglio del 92 e dagli avvenimenti che con lo stesso si intrecciarono rinnovando una ferita sempre aperta. Ma quando inizia a dialogare con gli studenti è un fiume in piena che ti coinvolge e ti emoziona e, soprattutto, ti fa riflettere sulle vicende dell’epoca ma anche sul presente, sul futuro e sul ruolo delle giovani generazioni nella lotta contro la mafia.

Per tutti quel tragico giorno di trenta anni fa in Via D’Amelio a Palermo morì il giudice Paolo Borsellino e con lui i giovani della sua scorta che nella memoria di ognuno continuano e continueranno ad essere identificati come dei valorosi esempi nella storia del contrasto alla mafia.

Ma il Giudice Paolo Borsellino era anche un Marito, un Padre, un Fratello. Ed è da qui che parte il racconto. Parte dalla Sicilia, dai ricordi di un fratello che decide di andare via e di un altro che decide di restare fino all’estremo sacrificio.

Parte dai ricordi dell’Uomo e del Magistrato ed anche delle gravose rinunce familiari che l’Uomo ha dovuto accettare nello svolgimento del suo nobile compito di Magistrato e prosegue toccando i temi più scottanti della storia di Giovanni Falcone e di Paolo Borsellino, della loro lotta, spesso non compresa se non osteggiata da connivenze e complicità con la mafia che lasciano non poco sconcerto nell’uditorio, ma facendo vibrare, tuttavia, in tutti coloro che ascoltano, adulti e ragazzi, un messaggio di speranza nel futuro.

Quel messaggio lanciato da Paolo Borsellino tanti anni fa e della cui diffusione il fratello continua a farsi carico, giorno dopo giorno, nella lotta contro la criminalità organizzata … “Se la gioventù le negherà il consenso, anche l’onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo”… così amava ripetere il Giudice Borsellino convinto che lo studio, l’istruzione, la cultura, fossero di fondamentale importanza nella lotta alla mafia e per tal motivo riconoscendo alla scuola l’onere e l’onore di trovarsi in prima linea per formare cittadini consapevoli dei loro diritti e dei loro doveri, cittadini onesti, cittadini liberi come solo possono essere coloro che rifiutano il puzzo del malaffare e “del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità”.

Ebbene, Salvatore Borsellino ha raccolto l’eredità del fratello che amava parlare con i giovani come lui stesso ha ricordato leggendo alcune frasi dell’ultima lettera che il fratello scrisse ad alcuni studenti che lo “rimproveravano” per non avere accolto il loro invito a recarsi presso la loro scuola. Sotto gli occhi delle studentesse e degli studenti di oggi le due figure si sovrappongono.

È il volto di Paolo quello che appare sullo schermo. È la Voce di Paolo che racconta. Ed esorta ad andare avanti facendo ogni giorno il proprio dovere ed offrendo il proprio contributo alla crescita sana della società.

Piccolo o grande che sia, che ognuno faccia il proprio dovere è fondamentale. Con la convinzione di essere nel giusto e con il coraggio che ne deriva. Quel coraggio che sconfigge la paura. Quel coraggio che si trasforma in amore, in vero amore, e nella voglia di lottare per cambiare ciò che non ci piace.