Truffa e falso ideologico, denunciati due medici nel vibonese
Il direttore del distretto sanitario di Vibo Valentia, G.C., 59 anni, e' stato denunciato dai carabinieri della locale stazione diretti dal maresciallo Gianluca Perrotta, coordinati dal comandante della Compagnia di Serra San Bruno Michele Monti, con l'accusa in concorso di falsita' ideologica commessa da pubblico ufficiale e truffa aggravata ai danni dello Stato. Per gli stessi reati e' stato chimato a rispondere anche F.B., 48 anni, medico di medicina generale all'ambulatorio del comune di Dinami. La denuncia e' scaturita in seguito ad alcune segnalazioni relative ad un presunto esercizio abusivo della professione sanitaria di medico di base da parte del direttore sanitario, attualmente con incarico a Tropea, incarico incompatibile con l'esercizio delle funzioni di medico di medicina generale. Sulla scorta delle segnalazioni, i militari dell'Arma, si sono recati nei pressi dell'abitazione del direttore sanitario nel cui interno e' situato l'ambulatorio, e nel corso di piu' settimane di appostamento, osservazione e pedinamento in abiti civili, hanno scoperto che decine e decine di persone entravano ed uscivano dall'interno dell'ambulatorio con in mano le ricette mediche. In tutte le occasioni non risultava mai presente il titolare, dottore F.B., incaricato in quel Comune a svolgere le funzioni di medico di base proprio in sostituzione del direttore G.C. Acquisita la notizia di un esercizio abusivo di professione sanitaria da parte del direttore che avrebbe dovuto trovarsi altrove, i militari dell'Arma, hanno fatto irruzione all'interno dell'ambulatorio dove, nella sala di attesa, sono stati identificati ed ascoltati i pazienti ai quali contestualmente sono state sequestrate le ricette mediche firmate dal direttore sanitario. Successivamentee' stata accertava la presenza nello studio del solo direttore il quale e' stato sorpreso in flagranza di reato mentre era intento a stampare e apporre firme false su ricette al posto del medico titolare. Da qui il sequestro annhe dei ricettari presenti sulla scrivania. Gli stessi medici, oltre che alla procura, verranno segnalati alla Direzione Generale della Azienda Sanitaria Provinciale di Vibo Valentia per eventuali provvedimenti disciplinari.