‘Ndrangheta nel Comasco: otto condanne, assolto il figlio del boss
Si è chiuso davanti al Tribunale di Como il processo con rito ordinario scaturito dall’operazione “Cavalli di razza” (QUI), inchiesta che nel novembre del 2021 portò ad un maxi blitz contro la ‘ndrangheta attiva nel comasco, la cosca Molè-Piromalli, che coinvolse oltre un centinaio di persone (QUI) indagate a vario titolo per associazione mafiosa, concorso esterno in associazione mafiosa, estorsione, ed altri reati.
I giudici, dunque, infliggendo pene leggermente inferiori rispetto alle richieste dei pm Pasquale Addesso e Sara Ombra, ma confermando nella sostanza gli impianti accusatori, hanno inflitto otto condanne e assolto tre degli imputati.
Si tratta in quest’ultimo caso di Giuseppe Iaconis, 24enne figlio del presunto boss Bartolomeo, accusato di aver ricevuto gli ordini impartiti dal padre detenuto; Leo Palamara, 52enne di Africo, considerato partecipe dell’associazione, per essersi fatto carico del mantenimento di alcuni detenuti; e Giuseppe Valenzisi, 33enne di Lomazzo, a cui si contestava il concorso in una intestazione fittizia.
Tra i condannati, la pena più alta, a 16 anni e 10 mesi di reclusione è stata decisa per Daniele Ficarra, 46enne di Gioia Tauro; 16 anni anche per Antonio Carlino, 49enne di Gioia Tauro e Alessandro Tagliente, 58enne di Appiano Gentile.
A seguire, 14 anni e 10 mesi sono stati inflitti a Massimiliano Ficarra, commercialista 54enne di Lomazzo, che secondo l’accusa avrebbe messo le sue competenze a disposizione dell’ideazione e realizzazione delle frodi finanziarie; 8 anni e otto messi per Rocco Marcello Ficarra, 59enne di Castronno.
7 anni e 6 mesi, poi, sono stati decisi per Claudio Tonietti, 43enne di Zurigo ritenuto il referente in Svizzera dei vertici della locale di Fino Mornasco; 6 anni e 8 mesi, ancora, per Andrea Stillitano, 39enne di Mozzate, che avrebbe collaborato con Attilio e Antonio Salerni (condannati in abbreviato a 8 anni) per imporre il monopolio delle commesse alla Spumador Spa, azienda di bevande gassate finita nella morsa delle cosche, nel filone di indagine giudicato nel processo con rito abbreviato che si è svolto a Milano; e 5 anni per Antonio Ficarra, 35enne di Gioia Tauro, accusato di concorso in una estorsione.
Nel processo con rito abbreviato sono state già condannata 34 persone coinvolte nell’inchiesta, per un totale di oltre 200 anni di reclusione inflitti e nel quale il lo storico boss della ‘ndrangheta in Lombardia Bartolomeo Iaconis è stato condannato 11 anni e 8 mesi.