Cisl medici Calabria: “Era proprio necessario il sanibook?”

Calabria Salute

"La nota a firma del Direttore di Presidio e del Direttore Sanitario dell’ex Azienda Ospedaliera Pugliese Ciaccio sulle norme comportamentali da tenere in servizio e la minaccia di avviare provvedimenti disciplinari, alla luce delle segnalazioni pervenute dall’utenza anche tramite il portale Sanibook, non solo appare inopportuna ma soprattutto dimostra l’inadeguatezza gestionale della cosa pubblica".

E' quanto afferma Nino Accorinti, della Federazione Cisl Medici Calabria, secondo il quale sarebbe stato facilmente prevedibile che questo prorpio il sistema del Sanibook diventasse "una forma di denuncia o rivalsa individuale del cliente/paziente nei confronti del personale sanitario, mentre pare non sia indirizzato a segnalazioni di interesse generale od organizzativo, la cui responsabilità è in capo al management aziendale o alla stessa Direzione Sanitaria."

Un sistema, quindi, che per Accordinti minerebbe il rapporto tra Struttura/Ospedale ed il personale che vi lavora "ma soprattutto la relazione di cura tra medico e paziente che è alla base di ogni terapia e di ogni guarigione. Con ciò non si vuole dire che il cliente/paziente non possa denunciare disservizi o inefficienze. Infatti, lo stesso si può rivolgere direttamente all’Ufficio Relazioni con il Pubblico (Urp) della struttura presso cui ha ricevuto assistenza sanitaria per presentare un reclamo."

"Ed invero - prosegue - sembra che le denunce e le segnalazioni, anche della Cisl medici, di disfunzioni e di disservizi che sono, soprattutto, da addebitare a comportamenti di malagestione amministrativa, sembrano invece non sortire alcun effetto tanto che gli stessi amministratori vengono, spesso, confermati nei loro ruoli".

Accorinti porta ad esempio la stessa ex Azienda “Pugliese Ciaccio” di Catanzaro con "le segnalazioni sulle condizioni lavorative nel Pronto Soccorso, sulle ripetute violazioni contrattuali e sul cosiddetto “risanamento dei conti” che ha prodotto difficoltà negli approvvigionamenti, perfino, di presidi chirurgici o altro materiale necessario per le attività chirurgiche.

"Dunque, a quando una piattaforma on line per le segnalazioni, da parte del personale dipendente, di illeciti ed irregolarità messe in atto dal management delle Aziende Sanitarie?" si domanda.

Da qui il suggerimento al Presidente/Commissario Roberto Occhiuto per l’attivazione di una piattaforma informatica regionale per la segnalazione di condotte illecite da parte del whisteblower, inteso come dipendente pubblico che segnala illeciti di interesse generale, e non individuale, di irregolarità nella gestione o organizzazione dell’attività dell’Azienda, nonché situazioni di pericolo per la salute e la sicurezza pubblica di cui sia venuto a conoscenza in ragione del rapporto di lavoro.

"Ciò - conclude Accorinti - in base a quanto previsto dall’art. 54 bis del D.Lgs. n. 165/2001 così come modificato dalla legge 30 novembre 2017, n. 179, secondo cui il segnalante gode di precise tutele di riservatezza della identità nel momento in cui decide di avvalersi dello strumento per segnalare fenomeni di “malaadministration”. Siamo certi che il sistema di Whistleblowing sarebbe più vantaggioso ed utile all’interesse pubblico rispetto al “Sanibook”!".