Evasione fiscale, la Calabria guida la classifica nazionale

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Ammonterebbe a 90 milioni e 119 mila euro il totale complessivo del gettito fiscale dovuto e non versato all'erario. Tradotto: l'evasione fiscale. Questi i numeri presentati nell'ultimo rapporto pubblicato dalla CGIA di Mestre e basato sui dati riferiti al 2020 del Ministero dell'Economia.

Osservando le aree geografiche, ci troveremo ad osservare dei dati purtroppo noti. È infatti il mezzogiorno l'area in cui si evade di più, con un'economia non osservata (ossia in nero) che tocca il 16,8% pari a 29 milioni e 128 mila euro.

Segue con il 12% il centro, e chiude il nord: l'est con il 9,8% e l'ovest con il 9,2%. Lo stesso centro studi specifica come il 2020 sia stato un anno particolare a livello economico, in quanto condizionato direttamente dalla pandemia, e durante il quale il tax-gap è sceso ad 89,8 miliardi di euro.

COSÌ IN ITALIA

A guardare le singole regioni, è la Calabria ad ottenere la maglia nera di prima in Italia per economi sommersa: questa equivale al 18,8% ed è quantificabile in 2 milioni e 730 mila euro. È come se ogni cento euro versati all'erario se ne "perdessero" 21,3.

Segue, al secondo posto, la Campania con il 17,7% e la Puglia al 17%. Quarto posto per la Sicilia con il 16,8%, seguita dalla Sardegna con il 15,8% e dal Molise con il 15,4%.

Un po' meglio tra le regioni meridionali la Basilicata, con il 14,6%, seguita dall'Umbria con il 13,7%, dall'Abruzzo con il 13,6% e dalle Marche con il 13,1%. Arrivando nel centro nord troviamo per prima la Toscana, con il 12,5%, e subito dopo la Liguria con l'11,7%. C'è poi il Lazio con l'11,3%.

Guardando al nord c'è poi la Valle d'Aosta con il 10,5%, seguita dal Piemonte con il 10,3%, dal Veneto e dall'Emilia-Romagna, entrambi al 10,1%. Cifra singola solo il Friuli Venezia Giulia, al 9,4% e per la Lombardia, all'8,4%. Le province autonome di Trento e Bolzano si fermano rispettivamente al 9% ed all'8,2%.