Tropea: più quiete per cittadini e turisti, stop a bici elettriche e motorini smarmittati

Vibo Valentia Attualità

“C’è un’esigenza fortissima, avvertita e richiesta anzi tutto dalla comunità residente ma che produce effetti diretti ed indiretti anche sulla qualità della permanenza nel Principato dei nostri ospiti, di avere più tranquillità e sicurezza sulle strade, nei vicoli e per la piazze della Città. E c’è la consapevolezza di un problema, quello determinato dallo sfrecciare quotidiano di bici elettriche e rumorosissimi motorini smarmittati, rispetto al quale purtroppo le norme esistenti non sembrano bastare”.

È per queste ragioni che, come spiega il Sindaco di Tropea, Giovanni Macrì, su tutto il perimetro comunale sarà quindi vietato circolare con bici elettriche e motocicli smarmittati.

“Dopo la denuncia, la multa e la diffida destinate dall’Amministrazione Comunale, nei giorni scorsi, a quei ristoratori del centro storico individuati e dimostratisi in aperta violazione delle norme sul conferimento della differenziata precisa il primo cittadino - analoga tolleranza zero sarà applicata “verso quanti attentano ogni giorno alla serenità urbana dei cittadini in primis, al senso di sicurezza pubblica ed alla normale vivibilità ed ospitalità del ricercato ed apprezzato salotto diffuso di Tropea. E quindi attraverso l’emissione di due ordinanze ad hoc vogliamo solo rinnovare l’attualità di prescrizioni che ovviamente già esistono ma che purtroppo non ricevono l’attenzione che meriterebbero”.

Le prime, velocipedi a funzionamento autonomo, detti anche Speed Pedelec, superando palesemente la velocità di 25 Km/h - continua il sindaco - rappresentano un grave pericolo per la sicurezza urbana e per l’incolumità dei pedoni, dato che spesso vengono utilizzati da ragazzini e minorenni o soggetti non idonei alla guida. I secondi, veicoli a due ruote con marmitta non manutenuta, modificata o sostituita con elementi non regolamentari, perché – evidenza Macrì nell’ordinanza – sono particolarmente rumorose e causano disturbo alla quiete pubblica”.