Locri. False certificazioni sanitarie: chiuse le indagini, oltre quaranta gli indagati

Reggio Calabria Cronaca

Quarantaquattro persone, tra cui anche alcuni medici in servizio negli ospedali di Locri e di Melito Porto Salvo, nel reggino, risultano indagate dalla Procura della Repubblica di Locri su un presunto giro di certificazioni sanitarie false.

Si tratta di un filone dell'operazione meglio nota come “Sua Sanità” che agli inizi del maggio scorso aveva portato all’emissione di undici misure cautelari (QUI), due delle quali a carico di medici dell’ospedale di Locri, che erano finiti agli arresti domiciliari.

Nell'indagine, che è scattata nel iniziata nel 2019, sono fini anche medici convenzionati con l'Asp, componenti della commissione medica dell'Inps, professionisti, pazienti e loro familiari a cui la procura contesta la corruzione, il falso, la truffa aggravata e il favoreggiamento personale.

Al centro delle investigazioni il patronato Inpal di Bovalino il cui responsabile, che è anch’egli indagato, secondo l’accusa avrebbe istigato i medici dell'ospedale di Locri a compiere atti contrari al loro dovere d'ufficio, attestando patologie inesistenti o difformi da quelle reali per i soggetti da questi segnalati, corrispondendo o comunque promettendo la corresponsione di somme di denaro.

Lo scopo sarebbe stato quello di predisporre delle documentazione da inoltrare all'Inps per far ottenere ad alcuni degli indagati il riconoscimento di invalidità e il diritto alla corresponsione di benefici economici.