Aterp Reggio, assemblea congiunta Fp-Cgil e Sunia-Cgil regionali

Reggio Calabria Attualità

Nei giorni scorsi, presso l’Aterp di Reggio Calabria, si è svolta un’assemblea congiunta targata FP-Cgil e Sunia-Cgil regionali che ha registrato la partecipazione di quasi tutti i dipendenti del distretto reggino. Si è trattato di un confronto importante sviluppato intorno ai temi alla base della piattaforma della manifestazione di Napoli, “Per una nuova stagione del lavoro e dei diritti”, nonché sulle questioni contrattuali e lavorative dei dipendenti e sulle condizioni del patrimonio abitativo dell’Ente. E' quanto si legge in una nota dei Segretari Generale Fp Cgil Calabria e Sunia Cgil Calabria, Alessandra Baldari e Francesco Alì.

"I lavori - continua la nota - hanno registrato la dettagliata relazione introduttiva di Alessandra Baldari (Segretaria Generale FP-Cgil Calabria), gli interventi di Silvana Ambrogio (Rsu Fp-Cgil Reggio Calabria), Bruno Schipano (Segreteria FP-Cgil regionale), nonché le conclusioni di Francesco Alì (Segretario Generale Sunia-Cgil Calabria).

Tra i problemi più evidenti rilevati nel corso dell’assemblea, la carenza di personale, la dotazione organica ridotta della metà, la difficoltà di far fronte ai bisogni dei cittadini nel delicato ed importante settore degli alloggi sociali.

A ciò si aggiunga che, con le modifiche apportate dal Governo alla normativa sul Superbonus è svanita ogni aspettativa per la messa in sicurezza e il risanamento dei quartieri popolari e il recupero del patrimonio pubblico. Una scelta che condanna al degrado i rioni popolari, visto che, da anni, non vengono destinate risorse per la casa e il recupero del patrimonio di proprietà delle aziende pubbliche e dei Comuni.

Si pone, a questo punto, una urgente questione non più rinviabile per ottenere la disponibilità di fondi per la messa in sicurezza del patrimonio di edilizia pubblica costituito da alloggi molte volte privi dei requisiti minimi di abitabilità. E’ assolutamente prioritaria la scelta di un nuovo piano casa che, a partire dalla necessità di interventi di risanamento del patrimonio pubblico, affronti seriamente il problema del recupero dei quartieri popolari anche ai fini della creazione di nuovi alloggi da assegnare ai cittadini che, da anni, sono collocati in attesa nelle graduatorie.

Per questo, in occasione della “Settimana di mobilitazione nelle case popolari” indetta dal sindacato nazionale sarà richiesto un incontro all’Aterp Calabria e alla Regione per: discutere delle problematiche contrattuali e lavorative dei dipendenti emerse nel corso dell’assemblea; chiedere alla Giunta regionale di farsi portavoce con il Governo della necessità di una legge quadro del settore dell’edilizia pubblica onde garantire a tutti i cittadini gli stessi diritti a parità di condizioni sociali. Non è più possibile che l’autonomia regionale debba produrre provvedimenti che discriminano i cittadini nei diritti fondamentali e nell’accesso alle abitazioni pubbliche;

chiedere che il problema casa e una reale riforma dell’edilizia pubblica tornino al centro dell’intervento pubblico, sempre più evanescente al punto che nemmeno più vengono garantite le risorse per l’aiuto all’affitto dei cittadini in precarie condizioni economiche; chiedere nuovamente alla Giunta regionale un piano straordinario per avviare velocemente le procedure concorsuali per sopperire alla forte carenza di organico in cui versa l’Aterp in tutta la Calabria, considerato che, il numero di dipendenti in servizio è notevolmente inferiore rispetto a quello stabilito come necessario per il corretto funzionamento dell'Azienda e dello svolgimento delle relative attività in quanto sono in servizio circa 120 unità sulle 242 previste nella dotazione organica (con una percentuale di carenza d'organico di circa il 50%).

E che tale percentuale negativa non può consentire di far fronte ai servizi essenziali (tra i quali manutenzioni ordinarie e straordinarie, assegnazione e gestione degli alloggi, recupero della morosità e delle attività direttamente connesse all'attuazione di interventi finanziati quanto dallo Stato che dalla Regione Calabria), né agli attuali dipendenti di lavorare con la dovuta serenità".