Al Teatro Sybaris gli studenti del Fermi portano in scena “Le Rane” di Aristofane
Un viaggio misterioso verso gli inferi che inizierà stasera, venerdì 9 giugno (alle 21:15) al teatro Sybaris, con la messa in scena de “Le Rane” di Aristofane, ad opera degli studenti dell’Itis Enrico Fermi di Castrovillari, e che proseguirà sabato 10 giugno alle 18:30.
Dioniso, il dio dell’estasi, dell’ebrezza e del delirio mistico, vuole scendere nell’Ade insieme a Rosso, il suo servo impavido, per far rivivere il più grande drammaturgo di tutti i tempi.
La città, infatti, soffre per la mancanza di poeti. Sono morti i buoni poeti! È di questo che si lamenta il figlio di Giove in cerca della strada che lo porterà fino a Plutone e Persefone. La strada è lunga e qualcuno prima di lui l’ha battuta non lasciando esattamente un buon ricordo di lui. Riuscirà ad arrivare fin nell’oltretomba?
La commedia “Le Rane”, una delle più celebri di Aristofane, andata in scena nel 405 a.C. ad Atene, offre numerosi spunti di riflessione sulla società, la cultura, la politica di ogni tempo.
Una magnifica occasione per gli studenti del Fermi di ripetere l’avventura del laboratorio teatrale dopo il successo dello scorso anno.
L’esperienza del teatro nella scuola della città del Pollino è ormai diventata un compagno insostituibile. “Nessuna attività scolastica - spiegano gli stessi studenti - è capace, come fa il teatro, di insegnarci a superare gli errori, ad accettare le critiche, ad assumere le nostre responsabilità, a metterci in gioco anche quando la stanchezza sembra avere la meglio. È stato bello poter scoprire nei testi antichi un pensiero moderno, far sentire la propria voce appropriandosi del testo, dello spazio scenico e diventando protagonisti di una nuova stagione della commedia”.
“Sono stati mesi intensi e faticosi, ma di grande bellezza. Il laboratorio teatrale, fortemente voluto dal nostro Dirigente Raffaele Le Pera, è stato coordinato dalla professoressa Paola Aprile con la regia di Francesco Gallo e l’aiuto regia di Francesca Vico. Tra poco raccoglieremo i frutti del nostro lavoro, anche se a volte il viaggio è più importante della stessa meta” concludono dal Fermi.