Esplosivi fatti in casa da adolescenti: su Telegram se ne vantavano. Blitz in tutt’Italia
Giovani adolescenti con la “passione” per le armi e gli esplosivi e che, sull’argomento, si scambiavano e condividevano tra loro impressioni ed esperienze: il tutto tramite i canali di messaggistica di Telegram.
Li hanno identificati, dopo una complessa attività di polizia giudiziaria condotta tra l’ottobre ed il febbraio scorsi, gli investigatori del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica di Milano che descrivono dei minorenni decisamente avvezzi all’uso
Gli “appassionati” sono tutti minorenni e residenti in diverse parti del Paese e tutti, come accennavamo, accomunati dalla stessa passione per le armi.
A tal proposito - raccontano gli agenti - qualcuno di loro riferiva come i propri genitori fossero contrari alle armi “allora me le fabbrico io oppure me le prendo da qualche parte…” se non di come avesse “sparato con una glock vera...”, vantandosi finande di modificarle personalmente “da quando avevo 14 anni…”.
Questi alcuni dei contenuti delle chat monitorate dagli specialisti chat, dove ancora, ci si vantava anche di andare in giro con coltelli e a volte persino con pistole (a salve o da softair), incuranti di possibili controlli da parte delle forze dell’ordine, come riscontrato in altre frasi del seguente tenore: “Io avevo una glock però poi ci sono andato a scuola perché lo avevo visto in un film americano [...] io sono andato con un multitool con coltello, rischiato molto di andare al minorile [...] Io portavo quello a scatto nel giubbino”.
Spesso venivano anche pubblicate foto e video che mostravano armi da taglio, da sparo e da softair, esposte in posa o durante l’effettivo utilizzo.
Nelle discussioni su Telegram, poi, si richiedevano informazioni e consigli su come confezionare molotov, esplosivi e detonatori, pubblicando scatti di ordigni realizzati: “avete mai fatto una molotov? io si [...] martedì provo a fare del napalm [...] Qualcuno ha un video Tutorial per un detonatore? [...] buon pomeriggio, ecco a voi un piccolo dispositivo. [...]”.
Al termine dell’indagine, coordinata dal Procuratore Capo del Tribunale per i Minorenni di Milano Ciro Cascone e dal Sostituto Procuratore Sabrina Ditaranto, nella mattinata odierna la Polizia Postale, in collaborazione con le Digos e con l’ausilio di unità cinofile, ha eseguito otto perquisizioni da nord a sud, isole comprese, per lo più tra Avellino, Lecce, Milano, Pisa, Sassari, Nuoro e Treviso.
I fatti emersi con l’operazione di oggi, chiamata Alchimia, “rientrano in una più ampia problematica di utilizzo distorto dei social network e delle altre risorse della Rete da parte di giovani e giovanissimi” spiegano gli inquirenti.