Consigli a Lucano e offese a Gratteri, Presidente Sezione Lavoro Tribunale non riconfermato
Con quattordici voti a favore e sei astenuti (e sette sono andati alla mozione di minoranza) il plenum del Consiglio Superiore della Magistratura ha approvato la relazione di maggioranza, licenziata dalla quinta commissione, nella quale era stato richiesto che il presidente della sezione lavoro del tribunale di Catanzaro Emilio Sirianni non venisse riconfermato: decisione che dunque impedisce al magistrato di rivestire di nuovo il suo ruolo.
A Sirianni si contesta di aver dato dei consigli legali a Mimmo Lucano, ex sindaco di Riace, successivamente condannato in primo grado a oltre 13 anni nell’ambito dell’inchiesta Xenia (QUI), per reati relativi all’accoglienza di migranti nel comune del reggino all’epoca in cui ne era primo cittadino.
Ma al presidente della sezione lavoro del tribunale del capoluogo di regione calabrese – a cui tra quattro mesi scadeva il secondo mandato quadriennale - si contestavano delle offese nei confronti di Nicola Gratteri, procuratore capo di Catanzaro, che sarebbero state rivolte nel corso di una telefonata proprio con Lucano, all’epoca intercettato dalla Procura di Locri.
Al voto finale il plenum il Csm è arrivato dopo un articolato dibattito che ha riguardato, in particolare, la possibilità per un magistrato di manifestare il proprio pensiero, anche politico, in conversazioni private e di quanto questo possa aver inciso sull'attività professionale dello stesso.
Sirianni, che appartiene a Magistratura Democratica, era stato indagato per favoreggiamento e poi prosciolto dalla Procura di Locri e, in seguito, lo stesso Csm si era occupato del suo caso in altre due occasioni.