Naufragio di Cutro. Nuovo elemento nelle indagini, profughi: “elicottero volava su caicco”
Un elicottero della Guardia Costiera avrebbe sorvolato il Summer Love, il caicco su cui viaggiavano le vittime del tragico naufragio avvenuto nel febbraio scorso sulle coste di Steccato di Cutro, nel crotonese (QUI).
Il particolare viene raccontato stamani da Giusi Fasano dalle colonne del Corriere della Sera, citando una donna afghana che è tra le ottanta persone a bordo dell’imbarcazione che si sono salvate.
La stessa donna risponde ai legali che l’assistono e che filmano la deposizione per fare indagini difensive: “Ho visto un elicottero bianco”, dice. “Ce ne sono molti in Afghanistan, so distinguerlo da un aeroplano” aggiunge confermando di averlo visto “quando la luce del giorno era ancora lì e non era completamente buio. L’ho visto per 3-5 secondi, poi lo scafista ci ha mandato di sotto”.
La profuga sosterrà di averlo anche rivisto: “Sì. L’ho visto molto bene, due volte da vicino, la prima che era ancora giorno, la seconda era durante la notte. Era bianco e la sua coda era rossa, c’era qualcosa come una bandiera”.
Gli avvocati le mostrano due foto di velivoli, la donna pare determinata: “Questo. L’ho visto passare sopra di noi, fare un giro e andare via”, riferendosi ad un mezzo della Guardia Costiera.
Questo dettaglio - quello dell’elicottero appunto - non era finora emerso nel corso delle indagini sulla tragedia. Lo raccolgono Marco Bona, Enrico Calabrese e Stefano Bertone, legali torinesi che difendono otto sopravvissuti e i familiari di 47 dei 94 morti nel naufragio.
È stato proprio l’avvocato Bona a sentire per primo dell’elicottero: l’ha pronunciato per primo un uomo e dopo ne hanno parlato altre due donne.
È stato ancora Bona a mostrare le fotografie degli elicotteri, della Guardia costiera e della Guardia di finanza, ai tre testimoni e nessuno di loro avrebbe avuto dubbi, indicando sempre quello della Guardia Costiera.
Tutti e tre i legali - scrive il Corsera – “hanno deciso di formalizzare deposizioni con interprete giurato (in lingua persiana), riconoscimento ufficiale della fotografia e videoregistrazione delle testimonianze”, che ora diventano materiale “per una istanza depositata nei giorni scorsi in Procura a Crotone, dove il procuratore Giuseppe Capoccia e il pubblico ministero Pasquale Festa si stanno occupando di due inchieste: quella sugli scafisti e l’altra sui mancati soccorsi al caicco Summer Love”.
La richiesta è di acquisire i registri di volo degli elicotteri della Guardia costiera e verificare i racconti dei tre, le cui versioni coincidono negli orari e nelle descrizioni dei velivoli.
L’ipotesi su cui indagare è pertanto che la sera prima del naufragio, il 25 febbraio, e dunque quasi quattro ore prima che Frontex segnalasse il caicco, via possa esser stato un primo sorvolo sulla barca quando c’era ancora luce, ovvero intorno alle 19, e un secondo di notte, intorno alle 22.
Da appurare ovviamente, e qualora si dimostrasse effettivamente la presenza dell’elicottero, quanto questo possa aver inciso sulle responsabilità relativamente all’ipotesi dei mancati soccorsi; così come sarebbe da chiarire se la livrea del mezzo fosse della Guardia Costiera italiana o di un’altra nazione, ad esempio la Grecia, che è praticamente simile: “bianco, coda rossa”.
LA GUARDIA COSTIERA SMENTISCE
Intanto la Guardia Costiera Italiana, relativamente alla notizia, smentisce che ci fossero in volo propri elicotteri che possano aver sorvolato l’imbarcazione poi naufragata; elemento che - sostiene ancora dal Corpo – sarebbe confermato dagli ordini di volo delle proprie basi aeree.