Aggressione al centro anziani sotto le telecamere, assolto perché il fatto non sussiste
Il Tribunale di Castrovillari ha assolto da tutte le accuse, con la formula “perché il fatto non sussiste”, un giovane rossanese che era imputato di violenza privata, essendo accusato di aver aggredito fisicamente e minacciato il magazziniere di una comunità per anziani nel corso di un episodio che si era verificato sotto l’occhio delle telecamere installate su una via pubblica.
La vicenda è nata dalla denuncia sporta dal magazziniere, poi costituitosi parte civile, che aveva allegato all’esposto anche la certificazione rilasciata da un medico dell’Asp alle cui cure aveva fatto ricorso dopo l’accaduto.
Nel corso delle indagini, i carabinieri avevano acquisito un file video riguardante le immagini di un sistema di video-sorveglianza che avevano ripreso l’intera scena, procedendo poi a sentire un’altra dipendente del centro anziani che riferì di essere stata testimone oculare dell’aggressione subita dal collega.
La stessa aveva raccontato che dopo aver sentito delle urla provenienti dall’esterno della struttura, la donna si era affacciata avendo così modo di vedere il magazziniere mentre veniva aggredito fisicamente dall’imputato, che gli avrebbe messo le mani al collo. Circostanza, quest’ultima, che avrebbe confermato come testimone nel corso del processo dinanzi al Tribunale di Castrovillari.
Sentita dai carabinieri anche la direttrice del centro anziani che raccontò come la madre dell’imputato fosse stata ospite della struttura e alla quale, al momento delle dimissioni, fossero stati consegnati insieme alla documentazione medica, anche i farmaci e gli ausili tecnici, tra cui una sedia a rotelle.
Qualche tempo dopo, quando l’uomo richiese proprio la consegna di quest’ultima, la direttrice avrebbe detto di no sostenendo di non averne disponibili e invitandolo a verificare personalmente nel magazzino.
Da questo episodio, per come riferito e contestato, sarebbero poi scaturite le urla dell’uomo che, esortato a lasciare la struttura, all’esterno avrebbe così minacciato e aggredito il magazziniere.
Il procedimento a carico dell’uomo, dopo il rinvio a giudizio, è sfociato nel processo. Al termine dell’istruttoria dibattimentale la Pubblica Accusa ha chiesto la condanna dell’imputato alla pena della reclusione, richiesta alla quale si è associato il difensore della parte civile avanzando anche richiesta di risarcimento danni.
All’esito della camera di consiglio, accogliendo totalmente le richieste avanzate dall’avvocato Francesco Nicoletti, difensore dell’imputato, quest’ultimo è stato dunque assolto con la formula più ampia.