Maltrattamenti a moglie e famiglia per quasi dieci anni. Disposto divieto di avvicinamento
Dopo anni di convivenza segnati da minacce e aggressioni sia verbali sia fisiche da parte del marito, inclusi episodi che coinvolgevano anche i membri della sua famiglia, una donna di Rossano - noto medico - ha deciso di intraprendere azioni legali rivolgendosi all’ avvocato penalista Raffaele Meles del Foro di Castrovillari.
Il legale ha dato il via ad articolate investigazioni difensive raccogliendo un'ampia quantità di materiale probatorio: tra cui certificati medici, richieste di intervento alla Polizia giudiziaria, materiale fotografico e video, nonché testimonianze, per poi presentare una dettagliata denuncia-querela presso la Stazione Carabinieri di Cariati.
Da qui la successiva attività degli agenti, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Castrovillari. Dalla denuncia emerge che in alcuni episodi il marito avrebbe compiuto atti di estrema violenza, come afferrare la moglie per il collo e sbatterla violentemente contro un muro, causandole gravi ferite. Altri episodi riportano presunte aggressioni con un'asta e persino uno strattonamento e una caduta a terra dopo essere stata raggiunta nei pressi del luogo di lavoro.
Le violenze comunicate dalla donna, risalirebbero al periodo immediatamente successivo al matrimonio celebrato nel 2015. Celere la risposta dello Stato, che ha adottato misure di tutela sia per la donna sia per la sua famiglia, ordinando all'indagato di mantenere una distanza di almeno 500 metri dai propri figli, dalla moglie e dalla famiglia di quest'ultima.
Il commento dell'avvocato Raffaele Meles sulla decisione di applicare la misura cautelare è estremamente positivo, sottolineando che "le vittime di violenza, oggi sempre più in aumento, non devono far finta di nulla o sperare che il proprio compagno o compagna in futuro possa cambiare, anzi, la violenza va denunciata subito, senza mai sottovalutare anche un solo atteggiamento aggressivo poiché potrebbe essere il primo di una lunga serie; deve rappresentare - termina - un campanello d’allarme, un segnale di pericolo concreto, per cui è importante rivolgersi alle forse dell'ordine per forma di violenza soprattutto quando questa viene esercitata fra le mura domestiche".