Nasce il comitato regionale No Ad Calabria, contro l’autonomia differenziata

Calabria Attualità

Nasce il Comitato Regionale No Ad Calabria contro l'Autonomia Differenziata, il cui avvio, nella giornata di ieri 13 settembre, segnerà un punto di svolta importante nella lotta allo scellerato Disegno di Legge n°615 a firma Calderoli.

Dalla Calabria, dai comitati, dai cittadini, dalle associazioni, dai partiti, dal sindacato, arriva un segnale netto di discontinuità rispetto alla volontà, leghista in primis e governativa, di far retrocedere ancora di più questa terra, già fortemente martoriata e penalizzata, sia in termini di welfare che di diritti.

Troviamo che non sia per nulla rassicurante il voto, privo di consultazione, da parte del Presidente regionale Roberto Occhiuto a favore della autonomia differenziata, né l’emendamento proposto dal fratello e senatore Mario Occhiuto, che siede in Commissione Affari Costituzionali al Senato, che vorrebbe fissare prima le materie su cui individuare i Lep, i livelli essenziali delle prestazioni, fare ciò equivale a decidere quale debba essere il perimetro dei diritti, sempre più ridotti e sempre meno garantiti. La famiglia Occhiuto non può decidere a nome di un’intera comunità, se ancora vige un pur minimo senso di democrazia. E non lo può fare di fronte alle sempre più numerose esternazioni contrarie alla autonomia differenziata che giungono da importanti organi, istituzioni, persino europee, da ultimo le defezioni all’interno del comitato tecnico Clep e di importanti costituzionalisti.

Il Comitato fa parte della rete dei Comitati contro ogni forma di autonomia differenziata, per l’unità della Repubblica e l’uguaglianza dei Diritti, comitati presenti in tutta Italia che da molti anni si battono contro il regionalismo differenziato e tra i promotori della iniziativa svoltasi in Senato, lo scorso maggio, oltre che promotori di numerose iniziative e convegni sul tema.

Avremo come scopo quello di attivare forme di mobilitazione e contrasto al disegno di Legge Calderoli e più in generale a qualsiasi ipotesi di autonomia regionale differenziata, non solidaristica e basata su logiche di competizione spinta tra i territori e di indebolimento dei principi costituzionali inviolabili ed inderogabili.

Abbiamo in queste ore ricevuto già numerose adesioni dai territori e da diverse realtà associative e di movimento presenti ed attive nell'intera regione, da parte del sindacato e di partiti politici, oltre all'adesione di Sindaci e amministratori locali, singoli professionisti, intellettuali e cittadini che a vario titolo ne sosterranno le attività e le azioni. Li ringraziamo, sapendo di poter contare sul loro impegno e senso civico.

Ne va della democrazia e dell’unità del Paese, che si trova ad un bivio, in cui decidere se lasciare indietro una parte sacrificandola sull’altare del profitto. L'autonomia differenziata nella sostanza investirà fino a 23 materie e sotto-funzioni e colpirà settori e competenze di altissimo rilievo, con molteplici e pesanti ricadute anche in ambito socio-sanitario ed assistenziale, in materia ambientale, di sicurezza nei luoghi di lavoro, di istruzione, di trasporti e tanti altri settori, scompaginando il già precario sistema di welfare, producendo ulteriori squilibri soprattutto a carico delle fasce povere della popolazione e dei territori che già scontano un gap di povertà ed arretratezza sociale, economica ed amministrativa.

La nostra Regione Calabria sarà tra le più colpite. Il Sud e la Calabria necessitano di una visione programmatica e progettuale che tenga al centro la sostenibilità dell’agire e promuova un benessere diffuso, andando semmai a colmare i divari non certo ad incrementarli. Quanti fino ad oggi, anche tra gli Amministratori, non hanno ancora espresso la loro contrarietà al disegno eversivo del ministro Calderoli, si troverebbero un domani, nemmeno troppo lontano, a non sapere dove prendere le risorse per amministrare e dovendo garantire i servizi ai cittadini/e.

Le rassicurazioni che vengono fornite di fondi perequativi e risorse aggiuntive non tengono conto della condizione di forte disparità tra le aree più ricche e quelle più depresse, persino all’interno di Regioni del Nord considerate, sbagliando, esenti da problematiche che deriverebbero dalla attuazione del disegno di autonomia differenziata; tali rassicurazioni non tengono conto neppure della tenuta dei conti pubblici che verrebbero strozzati tra la necessità di garantire ipotetici equilibri finanziari e di bilancio, ad invarianza di spese, e un sistema tributario e fiscale come quello italiano.

Solo la voce dei cittadini/e e di quelle forze tenute ai margini della discussione e delle scelte governative che hanno finito per estromettere lo stesso Parlamento dal suo ruolo, come pure gli Enti Locali, possono tentare di porre un argine a questa pericolosa deriva sociale.

In vista della Manifestazione nazionale indetta per il 7 Ottobre a Roma promossa dalla Cgil, a cui offriremo il nostro sostegno e la nostra partecipazione, attraverso la rete dei nostri Comitati contro ogni forma di autonomia differenziata, avvieremo una serie di iniziative sul territorio calabrese per informare e far sentire a chi ci amministra la nostra ferma contrarietà allo scellerato disegno, ordito da Calderoli e sodali.

Vi invitiamo a scrivere o inviare adesione al Comitato calabrese Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. ed a prendere parte alla campagna "Mettiamoci la faccia" che trovate nel sito web nazionale dei Comitati contro ogni forma di autonomia differenziata. https://perilritirodiqualunqueautonomiadifferenziata.home.blog/

Lo scrive in una nota il nascente Comitato Regionale No Ad Calabria