Autonomia differenziata, arriva lo stop della consulta: disposizioni parzialmente illegittime
La Corte Costituzionale ha definito parzialmente illegittimo il disegno di legge riguardante l'autonomia differenziata, accogliendo il ricorso presentato dalle Regioni Puglia, Toscana, Sardegna e Campania. Si ferma così l'iter di approvazione del testo che dovrà ora essere rivista dal Parlamento, sul quale grava il compito di colmare i vuoti sulle "illegittime specifiche disposizioni" contenute nella legge.
La consulta non ha ritenuto totalmente incostituzionale il testo (circostanza che avrebbe fatto decadere immediatamente la norma), ma solo il contenuto del terzo comma dell'articolo 116, che riguarda l'attribuzione delle competenze specifiche alle regioni a statuto ordinario. In buona sostanza, la Corte Costituzionale ritiene che dopo i tagli applicati dalla legge questa non potrebbe funzionare.
Tale circostanza violerebbe il "principio fondamentale della sussidiarietà", e dunque la "solidarietà tra le regioni" e "l'eguaglianza e la garanzia dei diritti dei cittadini", ma anche "l'equilibrio di bilancio". Come sottolineato dalla consulta "è il principio costituzionale di sussidiarietà che regola la distribuzione delle funzioni tra Stato e regioni".
Tra i primi a commentare la decisione, giunta nella prima serata odierna, il governatore Roberto Occhiuto, che scrive: "Avevo suggerito al governo un surplus di riflessione e una moratoria sull’autonomia differenziata. Oggi la moratoria, con molta più autorevolezza del sottoscritto, la impone la Corte Costituzionale".