“Ma… diamoci del tu!”, il grande show di Enrico Brignano al Politeama di Catanzaro
È partita la prevendita per l’unica tappa in Calabria del nuovo tour teatrale di Enrico Brignano al Teatro Politeama di Catanzaro venerdì 1 e sabato 2 dicembre, con inizio alle 21.
Dopo il grande successo di un travolgente tour che ha girato tutta Italia con decine di date interamente sold out, Enrico Brignano porterà il suo irresistibile “Ma… diamoci del tu!” nel magico Teatro del capoluogo calabrese.
Lo spettacolo, scritto con Manuela D’Angelo, la collaborazione ai testi di Alessio Parenti e le musiche originali di Andrea Perrozzi, è prodotto da Vivo Concerti.
In una cornice scenografica da mega show, Brignano regalerà oltre due ore di divertimento puro, sfoderando tutta la sua bravura e la sua classe da gigante del teatro comico italiano. Con racconti e aneddoti intrisi d’ironia e, a tratti, da una vena sarcastica irresistibile, battute incalzanti tirate fuori a raffica, Brignano porta il pubblico a ridere a crepapelle, spesso fino alle lacrime.
In questo spettacolo, si ha chiara la conferma che l’ex allievo di Gigi Proietti oggi è un indiscutibile maestro della comicità e del miglior teatro leggero italiano.
Quello che vedremo a Catanzaro è un monologo mozzafiato, a tratto intervallato dalle apparizioni di surreali ballerini e musicisti e da altre trovate sceniche, capace di trascinare tutti in un clima d’allegria straripante e contagiosa.
Enrico Brignano racconta così “Ma… diamoci del tu!”: “Darsi del tu oggi è ormai la prassi, mentre il “lei” sembra qualcosa di arcaico e formale. Per dire, quando ti chiamano dal call center per discutere che so, la tariffa telefonica, oppure per proporti di investire l’eredità di pora nonna in criptovalute, usano il lei, probabilmente per renderti più difficile il mandarli a quel paese. Il “lei” è burocratico, lo si usa con le forze dell’ordine o al comune, ma del resto il “tu” che lo sta sostituendo è vuoto, non porta con sé quella confidenza vera, quella familiarità che intendo io…”
“Siccome sono in vena di confidenze, nel mio spettacolo mi concedo di parlare di aspetti inediti della mia professione e di una storia personale che poi assurge a paradigma un po’ per tutti… sì, perché per la prima volta ho deciso di raccontare le delusioni, le false partenze, tutti i “no” che ho collezionato nella mia vita professionale e non. Certo, sempre con un sorriso, mai prendendomi sul serio, ma sottolineando come tutto serva nella vita; anche un rifiuto ci può fortificare e renderci quel che siamo oggi. Coadiuvato dal maestro Andrea Perrozzi, io parlo; con la collaborazione di due presenze “moleste” ma preziosissime, Pasquale Bertucci e Michele Marra, continuo a parlare. Quando poi mi lasciano da solo sul palco, parlo ancora. Ebbene sì, c’ho tanto da parla’. E qualche volta anche da lamentarmi. “Ma lei, Brignano, non sa che lamentarsi è tipico delle persone anziane?”, “Certo che lo so, ma intanto lei, coso… mi dia del tu!”.