Vibo, l’intervento del Wwf salva la vita a tre animali selvatici

Vibo Valentia Attualità

Si allunga l’elenco degli animali selvatici salvati grazie all’incessante attività di recupero svolta dal Wwf Vibo Valentia - Vallata dello Stilaro.

Nei giorni scorsi un magnifico esemplare di allocco, una specie di gufo dal caratteristico piumaggio mimetico, era stato rinvenuto intorno alle 21,00 sul bordo della strada che costeggia il lago Angitola, in territorio di Maierato. A notarlo, in evidente difficoltà, una coppia di giovani di Monterosso Calabro che, dopo una segnalazione al Wwf vibonese, sono stati contattati dal naturalista dell’associazione, Pino Paolillo.

Nonostante il buio, i due giovani, dando prova di una sensibilità non comune, hanno atteso pazientemente l’arrivo del soccorritore che, dopo una breve ricerca alla luce delle torce elettriche, è riuscito a recuperare l’allocco, vittima di una collisione con un’auto, ad alimentarlo e a inviarlo al Centro di Recupero Animali Selvatici di Catanzaro. Pochi giorni addietro un cucciolo di Ghiro, trovato a Nicotera da una ragazza del luogo, era stato accudito e allattato artificialmente per alcuni giorni prima del trasferimento a Catanzaro.

Risale invece a domenica scorsa l’intervento di recupero di uno splendido giovane individuo di Falco di palude, trovato ferito a un’ala nelle campagne di Laureana di Borrello, nel reggino, da due imprenditori agricoli della zona. Si teme che il rapace, in migrazione verso i quartieri di svernamento africani, sia stato colpito da alcuni pallini da caccia, considerati i numerosi colpi di fucile sentiti prima e durante il ritrovamento.

Anche in questo caso, dopo una prima segnalazione, è scattato il piano di recupero che ha coinvolto, nonostante la giornata festiva, Carmelo Taverniti, un attivista limbadese del Wwf, per la successiva custodia temporanea da parte di Paolillo e il definitivo inoltro al Cras del capoluogo, sempre a carico del giovane attivista.

Il Wwf Vibonese, per bocca del Presidente Galasso, intende ringraziare tutte quelle persone, sempre più numerose, che, come in questi ultimi casi, non esitano a prestare un primo soccorso e a contattare i diversi volontari dell’associazione che svolgono, non senza sacrifici e difficoltà, una concreta attività di protezione di un numero sempre crescente di animali selvatici altrimenti destinati a morire.