Spopolamento. “La restanza si può”: Martirano Lombardo, il non borgo della Calabria

Catanzaro Attualità

Sabato scorso, 21 ottobre, nella sala polifunzionale del Comune di Martirano Lombardo, si è tenuto l’incontro-dibattito “La restanza si può: Martirano Lombardo, il non borgo della Calabria”.

L’evento è stato voluto ed organizzato da Maria Concetta Torquato, Maria Grazia Ganino e Susanna Polimanti in collaborazione con l’amministrazione comunale. Moderatrice del dibattito Susanna Polimanti, appositamente arrivata da Roma.

Dopo il saluto del sindaco, Franco Rosario Pucci, che ha sottolineato come restare, emigrare o vivere in loco è una decisione che attanaglia il futuro di molti giovani e la loro incide sul proprio futuro, e su quello dell’intera comunità dei piccoli paesi che, se continuano a perdere abitanti, rischiano lo spopolamento e la desertificazione, Susanna Polimanti ha aperto i lavori.

Dagli interventi dei relatori è emerso come sia necessario promuovere un modello di sviluppo sociale, economico, ambientale, in cui ogni individuo possa godere di uguali diritti e opportunità.

Nelle aree interne dove si assiste ad un continuo spopolamento, bisogna partire dai bisogni dalle attese e dalle aspirazioni di quanti scelgono di vivere in quei luoghi, bisogna che vi sia la speranza che i tali aree siano abitabili, vivibili.

Queste si spopolano perché è quasi negata la cittadinanza attiva con i servizi essenziali lontani, con diritti dell’Art 3 comma 2 della Costituzione calpestati (Art.3 comma 2: È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese)

Nonostante ciò, a fronte di tanti che partono, ci sono anziani, famiglie con figli piccoli che hanno deciso di restare. Tanti scelgono di continuare a vivere nei loro paesi e tanti altri resterebbero o tornerebbero se si creassero le giuste condizioni.

Per rendere vivibili le aree interne a forte spopolamento - è stato così evidenziato - è necessario valorizzare le occasioni che i luoghi offrono utilizzando anche le opportunità fornite dalla rete.

È necessario quindi accettare un modo di vivere diverso da quello offerto dalla città, evitando improbabili confronti con questa, ma accettando e valorizzando un modo di vivere più lento, più silenzioso, più sereno dove i rapporti interpersonali diventano importanti.

Bisogna creare opportunità di lavoro facendo rete con altre comunità analoghe, recuperando e valorizzando tradizioni, creando cooperative di comunità creando impresa partendo dall’idea di ognuno e dalla spinta della comunità, proporre attività dall’interno, senza aspettare proposte dall’esterno.

In particolare, Domenco Cersosimo, nella sua relazione, ha invitato a vedere gli aspetti positivi del vivere in una piccola comunità a valorizzare e promuovere quello che si ha, in poche parole, a guardare il bicchiere mezzo pieno.

Non sono mancati gli spunti offerti e gli esempi di progetti nati e portati avanti che hanno ravvivato alcune comunità delle aree interne migliorandone la qualità della vita dei residenti con reali opportunità di lavoro che hanno ridotto, se non eliminato lo spopolamento.

Interessanti gli interventi di Vittorio Lanzo, Ottaviano Farrieri e Luisa Lacaria che hanno offerto testimonianza di come hanno creato le loro attività economiche nella comunità di Martirano Lombardo.

Diverse le tematiche affrontate.

PROGETTAZIONE PARTECIPATA DI COMUNITÀ

Relatore Domenco Cersosimo, Laureato in Scienze economiche e sociali, è stato ricercatore in Politica economica presso la facoltà di Economia dell'Università della Calabria; successivamente professore associato di Economia applicata (2001-2007) presso la medesima facoltà, dal gennaio 2007 è professore straordinario (prima fascia) di Economia applicata presso la facoltà di Scienze Politiche dell'ateneo calabrese, co-progettista del master in Manager delle politiche di sviluppo e coesione, qualificatosi in una graduatoria promossa nell'ambito di un progetto del Formez e della Presidenza del Consiglio dei ministri.

Membro del direttivo dell'Istituto Meridionale di Storia e Scienze Sociali, è stato coinvolto nell'azione politica dalla Giunta Regionale di centrosinistra che dal 2005 è alla guida della Calabria, dal presidente Agazio Loiero che il 30 novembre 2007 gli attribuisce le deleghe alla Cultura, Istruzione, Università e Ricerca Scientifica. Il 22 gennaio 2008 viene nominato vicepresidente della Giunta Regionale.

AREE INTERNE E MONTANE: LA RISCOPERTA DEL TERRITORIO

Relatore, in video collegamento dal Piemonte, Marco Bussone, giornalista professionista, ha studiato Scienze della Comunicazione all'Università di Torino. Dal 2018 è Presidente nazionale Uncem, l'Unione dei Comuni, delle Comunità e degli Enti montani. Dal 2015 ricopre il ruolo di vicepresidente Uncem Piemonte e dal 2014 di Consigliere Comunale a Vallo Torinese, paese dove vive, e Consigliere dell'Unione montana di Comuni Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone. Iscritto all'Ordine dei Giornalisti dal 2005, dal 2009 è responsabile dell'ufficio stampa e dei progetti Uncem e collabora con diverse testate e riviste.

ACCOGLIENZA, COHOUSING E RIPOPOLAMENTO

Relatori: Mariafrancesca D’Agostino, ricercatrice di Sociologia dei fenomeni politici presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali (DiSPeS) dell’Università della Calabria, dove insegna Migrazioni e Cooperazione eSociologia Politica. Si occupa principalmente di cittadinanza europea, minoranze rom, rifugiati e governance delle politiche di accoglienza. Ha promosso numerosi interventi di capicty building e finalizzati alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica sulle tematiche della migrazione, collaborando con L’UNAR, la Regione Calabria e diversi comuni calabresi.

Federico Mento, dottore di ricerca in scienze etnoantropologiche. Dal 2000 al 2003 si è occupato di progettazione sociale presso l’Associazione Ora d’Aria. Dal 2006 al 2008, ha lavorato presso il Ministero delle Politiche Giovanili e Sport. Dal 2012 al 2019 ha diretto Human Foundation, mentre dal 2015 è Segretario generale di Social Value Italia. Dal 2020 è direttore di Ashoka Italia.

LAVORO IBRIDO, NOMADI DIGITALI E COWORKING

Relatrice, in video collegamento dagli Stati Uniti, Elena Militello. Classe 1992, attivista e ricercatrice universitaria palermitana, nel marzo 2020, dopo tre anni tra Stati Uniti, Germania e Lussemburgo per motivi di ricerca e un totale di dieci anni fuori dalla Sicilia, in conseguenza del Covid-19, rientrata, ha fondato, nel marzo 2020, “South Working - Lavorare dal Sud”, un movimento culturale per promuovere periodi di lavoro agile da "presidi di comunità" dalle aree interne e dal Sud del Paese, volto al miglioramento della coesione economica, sociale e territoriale tramite esperienze di lavoro agile e controesodo intellettuale.