Il maltempo non frena gli sbarchi, in 164 arrivati nella Locride e nel Crotonese
Non accennano a fermarsi nemmeno col brutto tempo gli sbarchi in Italia ed in Calabria in particolare dove nelle ultime ore, tra la Locride ed il Crotonese, sono giunti altri 164 migranti in tutto.
Dopo il carico di vite umane arrivato appena nella giornata di ieri - giovedì 26 ottobre - di ottanta persone, nel porto i Roccella Jonica ne sono sbarcate oggi altre centosei di nazionalità iraniana, irachena ed afghana.
Gli stranieri sono stati intercettati in mare, a circa 95 miglia dalla costa dalla Guardia costiera, mentre viaggiavano a bordo di una barca a vela partita domenica scorsa dal porto di Izmir, in Turchia. Tra loro diciannove minori, ventuno donne e sessantasei uomini.
Dopo un primo controllo da parte delle forze dell'ordine e del personale sanitario, gli extracomunitari, su disposizione della Prefettura di Reggio Calabria, sono stati temporaneamente sistemati nella tensostruttura allestita nell'area portuale in attesa di essere trasferiti in un centro di accoglienza.
Con quello odierno, gli sbarchi nel comune reggino, dall'inizio dell’anno, sono arrivati a quota cinquantatre, per un totale di quasi cinquemila persone.
IN 58 NEL PORTO PITAGORICO
Quanto a Crotone, lo scalo pitagorico è stato teatro quest’oggi di un ennesimo arrivo di migranti, in questo caso esattamente 58, tra cui dieci donne e sette minori, quattro dei quali non accompagnati, e provenienti in gran parte da Afganistan, Iran e Iraq, oltre ad alcuni siriani e ad un russo.
A coordinare le operazioni, come di consueto, la Prefettura. I migranti sono tutti in buone condizioni: rifocillati dai volontari della Croce Rossa sono stati poi traferiti nel Cara Sant’Anna di Isola Capo Rizzuto.
Da quanto ricostruito sarebbero partiti anch’essi circa cinque giorni fa dalla Turchia. Sono stati intercettati da una motovedetta della Guardia Costiera di Roccella a 54 miglia alla costa di Crotone mentre le condizioni meteo marine erano in peggioramento. Da qui la decisione di accompagnarli nello scalo pitagorico e non in quello della Locride, evidentemente più distante.