Coop Iride ed Enea, la formazione alla base della qualità dell’accoglienza e dell’integrazione

Vibo Valentia Attualità

Cambia e cresce la preparazione degli operatori delle diverse strutture dedicate ai migranti di diversa etnia che giungono in Italia. “Formarsi per accogliere ed integrare”, aggiornamento per equipe multidisciplinari ed operatori di accoglienza, questo l’appuntamento che per due giorni ha impegnato le cooperative Enea e Iride che si occupano di accoglienza e integrazione dei migranti, in più aree della Calabria.

A Filadelfia, in provincia di Vibo Valentia, gli operatori del progetto SAI, hanno condiviso una serie di informazioni e di conoscenze legate per esempio alle normative di protezione e all’accoglienza nazionale e internazionale; un’occasione di approfondita conoscenza sui flussi e sull’economia che crea il fenomeno dell’immigrazione e su quanto il fenomeno stesso influisce anche sul PIL.

Due giorni intensi di formazione guidata dall’ associazione siciliana My Lawyer con l’avvocato Massimo Millesoli, che ha dissertato su come valorizzare gli elementi fondamentali del sapere accogliere i migranti attraverso la qualità del lavoro e delle professionalità che si mettono in campo.

Un presupposto ineludibile per operare con categorie particolarmente vulnerabili come richiedenti asilo, rifugiati e beneficiari di protezione internazionale.

La formazione ha interessato circa 50 operatori dei vari progetti presenti sulle provincie di Vibo e Catanzaro; la due giorni ha costituito un momento per un proficuo scambio tra operatori e istituzioni.

L’intento primario dell’attività svolta è stato quello di rafforzare la qualità dell’accoglienza che riguarda il progetto SAI del comune di Filadelfia che è basato sulla rete dei Comuni e che conta più di 140 posti.

La cittadina del Vibonese, grazie alla lungimiranza e alla sensibilità del sindaco Anna Bartucca, è da sempre in prima linea per quanto riguarda l’accoglienza e l’integrazione dei migranti, basti pensare al contributo sociale dato in tempi recenti con l’accoglienza di 60 profughi provenienti dall’Ucraina.