Agricoltura e prodotti biologici. Dai migranti un’opportunità di rilancio
Valorizzare l’integrazione dei migranti attraverso progetti: una strategia in cui la cooperativa sociale Stella del Sud di San Nicola di Crissa, nel vibonese, è ormai esperta.
Così, dopo avere concluso nei mesi invernali il progetto “Green hero” dedicato all’agricoltura, la coop ci riprova e questa volta aggiunge un nuovo tassello.
Grazie alla collaborazione di biologi, agronomi e della cooperativa Sea con sede nella vicina Vallelonga, promuove il secondo step, che oltre alla coltivazione dei campi e raccolta dei prodotti si occuperà della vendita nei mercati settimanali che si svolgeranno nei centri limitrofi.
Rispetto al primo progetto, che si era svolto con la collaborazione di un’azienda di Vallelonga, è stata aggiunta la vendita con il ricavato che andrà direttamente ai migranti.
Dunque, la Stella del Sud continua a puntare sul locale e in particolare sull’agricoltura, un settore che anche nel profondo delle Pre Serre ha accusato un calo di rendimento negli ultimi decenni, con terreni sempre più incolti e prodotti biologici ridotti al lumicino.
“È inutile nascondere che attraverso questo progetto le finalità saranno doppiamente raggiunte, poiché – viene spiegano dalla Stella del Sud - favoriranno l’integrazione e allo stesso tempo rilanceranno l’agricoltura. Così come nel passato progetto Eroe verde l’obiettivo di sensibilizzare a una dimensione più consapevole del vivere in rapporto con la natura, e di divulgare buone prassi del fare agricoltura sociale saranno i cavalli di battaglia”.
Per quanto riguarda la vendita, per il momento la cooperativa sannicolese ha deciso di puntare sui mercati settimanali di San Nicola da Crissa, Vallelonga e Brognaturo.
Il progetto ha preso il via nei giorni scorsi con un primo step preliminare che ha riguardato l’aratura dei campi e in seguito alle fasi successive e vedrà impiegati gli ospiti del centro d’accoglienza “Lacina”.
“Ci ripresentiamo con un nuovo progetto che – ha affermato il Presidente Nicola Marchese - guarda all’agricoltura sociale che volge all’integrazione ma allo stesso tempo al rilancio dei prodotti di casa nostra. È un modo anche per gli immigrati ospiti della nostra struttura di assimilare altre conoscenze, anche perché saranno seguiti da esperti del settore”.