Lavoratori stranieri sfruttati: blitz in aziende agricole, opifici e autolavaggi del reggino
La piana di Gioia Tauro e la città di Reggio Calabria sono state le due aree della Calabria interessate da una serie di controlli portati a termine stamani dalla polizia di stato nel contesto dell’operazione chiamata in codice “Ghost Work” (QUI).
Il blitz ha interessato oltre al reggino anche altre otto province italiane: Barletta-Andria-Trani, Foggia, Cuneo, Latina, Matera, Prato e Trapani, ed ha colpito quello che gli investigatori hanno definito come i “network criminali” che avrebbero gestito il traffico di migranti e lo sfruttamento della manodopera straniera irregolare, per lo più impiegata in aziende agricole, opifici o esercizi commerciali.
Quanto all’area nello Stretto, nella Piana sono state verificate proprio le condizioni di sfruttamento degli extracomunitari che vivono nella tendopoli di San Ferdinando; nel capoluogo, invece, è stata primariamente controllata la regolarità dei lavoratori stranieri impiegati come manodopera nelle attività commerciali, in particolare negli autolavaggi.
Gli agenti della Squadra Mobile, con il supporto della Sisco, del V Reparto Volo di Reggio Calabria e del Reparto Prevenzione Crimine di Siderno, in sinergia con personale specialistico dell’ispettorato del lavoro, hanno eseguito una serie di perquisizioni, controlli e verifiche che hanno interessato nove aziende e centonove persone.
Fra queste una è stata denunciata per la detenzione di stupefacenti, due per soggiorno irregolare ed una per assunzione di lavoratori clandestini.
In un esercizio commerciale è stata inoltre accertata la presenza di tre lavoratori in nero, e pertanto si è proceduto alla sospensione dell’attività. Sono state anche elevate diverse sanzioni amministrative, per un totale complessivo di circa 96 mila euro. Sequestrati infine 120 grammi di droga ed espulse due persone irregolari in Italia.