Diocesi S. Marco A.-Scalea. Il Vescovo ha nominato i nuovi Vicari Foranei

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Il Vescovo, monsignor Leonardo Bonanno, ha nominato: Vicario per la Forania di San Marco Argentano (che comprende i comuni di San Marco Argentano, Cervicati, Cerzeto, Fagnano Castello, Malvito, Mongrassano, Mottafollone, Roggiano Gravina, San Donato di Ninea, San Sosti, Santa Caterina Albanese e Sant’Agata di Esaro), don Carmelo Terranova, parroco della Parrocchia Santissima Annunziata di Sant’Agata di Esaro; Vicario per la Forania di Belvedere Marittimo (che comprende i comuni di Belvedere Marittimo, Acquappesa, Bonifati, Buonvicino, Cetraro, Diamante, Grisolia, Guardia Piemontese, Maierà e Sangineto), don Leonardo Aloise, parroco della Parrocchia San Biagio Vescovo e Martire in Diamante; Vicario per la Forania di Scalea (che comprende i comuni di Scalea, Aieta, Orsomarso, Papasidero, Praia a Mare, San Nicola Arcella, Santa Domenica Talao, Santa Maria del Cedro, Tortora e Verbicaro), don Michele Oliva, parroco della Parrocchia San Giuseppe Lavoratore di Scalea.

Ai sensi del Diritto Canonico il vicario foraneo, chiamato anche decano o arciprete, è il sacerdote che è preposto al vicariato foraneo. Il vicario foraneo, oltre alle facoltà che gli attribuisce legittimamente il diritto particolare, ha il dovere e il diritto: di promuovere e coordinare l'attività pastorale comune nell'ambito del vicariato; di aver cura che i chierici del proprio distretto conducano una vita consona al loro stato e adempiano diligentemente i loro doveri; di provvedere che le funzioni sacre siano celebrate secondo le disposizioni della sacra liturgia, che si curi il decoro e la pulizia delle chiese e della suppellettile sacra, soprattutto nella celebrazione eucaristica e nella custodia del santissimo Sacramento, che i libri parrocchiali vengano redatti accuratamente e custoditi nel debito modo, che i beni ecclesiastici siano amministrati diligentemente; infine che la casa parrocchiale sia conservata con la debita cura.

Il vicario foraneo nell'àmbito del vicariato affidatogli deve adoperarsi perché i chierici, secondo le disposizioni del diritto particolare, partecipino nei tempi stabiliti alle lezioni, ai convegni teologici o alle conferenze; deve curare che siano disponibili sussidi spirituali per i presbiteri del suo distretto ed abbia parimenti la massima cura per i sacerdoti che si trovano in situazioni difficili o sono angustiati da problemi.

Il vicario foraneo deve curare che i parroci del suo distretto, che egli sappia gravemente ammalati, non manchino di aiuti spirituali e materiali e che vengano celebrate degne esequie per coloro che muoiono; faccia anche in modo che durante la loro malattia o dopo la loro morte, non vadano perduti o asportati i libri, i documenti, la suppellettile sacra e ogni altra cosa che appartiene alla chiesa. Il vicario foraneo è tenuto all'obbligo di visitare le parrocchie del suo distretto secondo quanto avrà determinato il Vescovo diocesano.