Stretta sulle violenze di genere, due arresti nel cosentino
Nella giornata di ieri sono stati arrestati due uomini per due distinte vicende, che hanno in comune le donne come vittime e le mura domestiche come teatro dei reati contestati.
Un settore dove i Carabinieri del Reparto Territoriale di Corigliano Rossano, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Castrovillari, diretta dal Procuratore Alessandro D’Alessio, pongono la massima attenzione, anche alla luce delle innovazioni legislative emanate di recente.
La vicenda, alla quale è poi conseguito l’arresto di un soggetto già noto alle forze dell’ordine, è iniziata nel pomeriggio di ieri, quando con una serie di chiamate al 112, effettuate da cittadini terrorizzati per il trambusto che arrivava da un appartamento della frazione Cantinella di Corigliano Rossano, è stata segnalata una potenziale aggressione.
Sul posto, valutato il rischio per la vittima, sono state fatte subito arrivare diverse pattuglie dell’Arma, appartenenti alla Stazione di Corigliano Scalo, alla Radiomobile del Reparto Territoriale ed alle S.I.O del 14° Battaglione Calabria.
Una volta arrivati i militari hanno potuto constatare quello che era effettivamente accaduto e raccogliere una serie di elementi indiziari in relazione alle presunte responsabilità dell’uomo, relativamente alla reiterazione dei maltrattamenti in famiglia nei confronti della compagna, delle lesioni cagionate alla stessa ed a un suo congiunto e di una tentata estorsione. Quest’ultima ipotesi riferibile alla pretesa da parte del soggetto di alcune somme di denaro appena ricevute dalla parte lesa.
L’arrestato, al termine delle incombenze di legge è stato associato presso il Carcere di Castrovillari, dove rimarrà a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Stessa sorte è toccata ad un altro uomo residente a Campana, che per i maltrattamenti in famiglia avvnuti negli anni scorsi era già stato ristretto ai domiciliari.
La rideterminazione della pena, conseguita alla pena per la reiterazione dei fatti, ha determinato una condanna complessiva a carico dell’interessato di oltre 4 anni di carcere, ragione per la quale lo stesso è stato arrestato e tradotto, anche lui, presso il carcere di Castrovillari.