Aggressioni a sanitari, Garante Salute a Prefetto: subito tavolo per trovare soluzioni
Convocare e istituire in via d’urgenza un tavolo dedicato di coordinamento e sicurezza che abbia come punto focale il tema oggi caldissimo delle aggressioni al personale medico e paramedico; una riunione che coinvolga quindi tutti gli attori coinvolti e che abbia lo scopo di mettere in pratica delle iniziative di prevenzione e protezione, come la stipula e l’ampliamento di protocolli operativi con le forze dell’ordine, in un’ottica di promozione della tutela della salute dei lavoratori e “di crescita virtuosa di una cultura condivisa sul fenomeno da parte dei diversi portatori di interessi”.
Quanto chiede al Prefetto di Vibo Valentia il Garante della Salute della Regione Calabria Anna Maria Stanganelli, alla luce dell’ultima aggressione subita da un medico e da un infermiere a Soriano Calabro (QUI).
La garante, in una missiva inviata all’Ufficio di Governo ha manifestato la sua preoccupazione per questi gravi episodi “ai danni di professionisti sanitari soprattutto nei Pronto soccorso e nelle postazioni di continuità assistenziale, ovvero - si legge nella richiesta - laddove i servizi sono particolarmente caratterizzati da una gestione di situazioni di emergenza e da prestazioni di elevata complessità”.
Secondo Stanganelli si tratta di vicende che “minano la sicurezza nella sanità rendendo più vulnerabile l’ambiente di lavoro” e che costituiscono una vera e propria emergenza, “con forti ripercussioni sull’operatività e sull’organizzazione dei presidi sanitari e delle postazioni, paralizzando inevitabilmente nell’immediato la prestazione assistenziale, rendendo meno tempestiva ed efficiente la risposta ai bisogni di cura degli altri utenti, minando altresì il diritto fondamentale dei cittadini alla salute e la garanzia che agli utenti venga garantito l’accesso alle cure”.
Da qui la necessità di avviare un lavoro sinergico da parte delle istituzioni, per offrire un segnale forte “nella direzione della deterrenza e repressione del fenomeno che purtroppo non accenna ad arrestarsi raggiungendo livelli di guardia molto preoccupanti in tutto il territorio nazionale”.