Riforma scolastica, Potere al Popolo esprime la propria contrarietà

Catanzaro Politica

"Come potere al popolo siamo nettamente contrari". Questo il commento a secco di Potere al Popolo in merito alla proposta di riforma della scuola presentata dal governo Meloni e dal ministro Valditara, oggi in visita presso la cittadella regionale a Catanzaro.

"Con un decreto ministeriale d’urgenza ha anticipato i tempi della riforma del sistema di istruzione secondario con l’avvio di una sperimentazione per istituti tecnici e professionali basata su un percorso di studi quadriennale" viene spiegato. "Un curriculum quadriennale per istituti tecnici e professionali e per alcuni licei".

"Incremento delle materie tecniche a discapito delle materie di indirizzo generale. Creazioni di filiere tra gli istituti e alcuni enti con partecipazione diretta delle imprese del territorio nella definizione dei programmi di studio" prosegue la nota. "In particolare attraverso l’inserimento degli ITS, che ora si chiameranno Academy, come partner fondamentale sia nella definizione del percorso quadriennale sia nel proseguimento al termine del percorso".

"I docenti fino al 60% del totale potranno essere reclutati con contratti di prestazione occasionale gestiti in collaborazione con i partner della filiera e con le imprese territoriali. Anticipazione del percorso del PCTO fin dal primo biennio nell’istruzione tecnica e professionale" viene spiegato ancora. "Uso dell’INVALSI come metodo per valutare direttamente il curriculum dei singoli studenti in funzione dell’inserimento nel percorso successivo gestito dagli ITS".

"Essa è un ulteriore tassello del processo di disgregazione dell'unitarietà del sistema di istruzione nazionale. Il progetto del governo Meloni trasforma sempre di più l’istruzione superiore in uno strumento in mano alle imprese, dimenticandosi della funzione primaria di educazione complessiva alla cittadinanza" attacca il partito. "Il nostro Paese ha bisogno di cittadini consapevoli e che sappiano svolgere bene un lavoro".

"Le due cose vanno di pari passo. La riforma prospettata disegna una scuola in cui si vorrebbero avviare al lavoro cittadini che hanno sempre meno competenze di base e totalmente asserviti a interessi di imprese le cui esigenze sono sempre di più contingenti e subordinate al profitto privato" viene spiegato. "In questo modo si fanno solo gli interessi a breve termine dei padroni consegnando le nuove generazioni a un futuro sempre più precario".

"Per ottenere i risultati che sono necessari la scuola non deve accorciare i tempi di studio, semmai allungarli partendo dalle materie di base" viene affermato in conclusione. "Per questo, serve investire nella scuola pubblica statale aumentando il monte ore, aumentando il numero dei docenti, non sostituendoli con addetti gestiti dalle imprese. Invitiamo i docenti e gli studenti e tutto il personale scolastico a mobilitarsi contro questa riforma che ha una visione classista in contrapposizione all' idea di istruzione prevista dalla Costituzione".