Borghi spopolati, l’appello dell’Università delle Generazioni in vista delle elezioni Europee
"È esattamente da quasi 38 anni, cioè dal 7 ottobre 1986, che Domenico Lanciano (autore della clamorosa vicenda di Badolato paese in vendita in Calabria) esorta i sindaci dei Comuni spopolati a candidarsi alle elezioni regionali, nazionali ed europee per portare avanti la salvezza dei tantissimi borghi che rischiano di morire, assieme alle loro ruralità. Si stima che in Italia sono ben 5mila i Comuni in rapido impoverimento demografico e territoriale (sugli 8mila esistenti, cioè il 63%) mentre oltre 15mila sono sparsi nei vari Stati dell’Unione Europea". È quanto denuncia in una nota Domenico Lanciano, dell'Università delle Generazioni.
"Lo stesso Papa Francesco lancia frequentemente l’allarme denatalità delle aree rurali e montane che si desertificano a favore delle città e delle megalopoli. E mentre le città scoppiano, i paesi muoiono disequilibrando paurosamente territori e società. Così non si può certo andare assolutamente avanti" evidenzia Lanciano. "Le prossime elezioni europee dell’8-9 giugno 2024 potrebbero essere una utile occasione per tentare di portare al Parlamento di Strasburgo e alla Commissione europea di Bruxelles le rivendicazioni delle vaste aree rurali ed urbane che rischiano di desertificarsi lungo la dorsale appenninica, alpina e nelle isole, nonché in tutta Europa".
"Secondo l’Università delle Generazioni, urge perciò candidare alle imminenti elezioni europee in tutti gli schieramenti politici quanti più sindaci possibile. Se tale accoglienza non avverrà, come in tutti questi passati 37 anni, sarà opportuno fondare un vero e proprio Partito Europeo dei Paesi Spopolati (PEPS) per tentare di salvare territori e demografia dal sempre più dannoso impoverimento, le cui conseguenze negative ricadono inevitabilmente pure sul tessuto produttivo, come dimostrano le recenti drammatiche alluvioni in Emilia Romagna e in altre zone d’Europa, il cui costo risarcitorio sarebbe meglio investire in attività preventive sui territori a rischio, producendo così lavoro e benefici socio-economici" conclude.