Inchiesta lavori linea Fs Settingiano-Catanzaro, prima udienza
Due imputati ammessi al rito abbreviato, le posizioni di altri due stralciate per difetti di notifica, e la richiesta di rinvio a giudizio per i restanti sette. Cosi' si e' conclusa, oggi a Catanzaro, la prima udienza davanti al giudice Abigail Mellace per le undici persone coinvolte nell'inchiesta sul presunto utilizzo di cemento depotenziato nella realizzazione dei piloni che fanno passare la linea ferroviaria Settingiano-Catanzaro Lido sul fiume Corace. Hanno chiesto il rito alternativo allo stato degli atti - che in caso di condanna comporta lo sconto di pena di un terzo - gli avvocati Giuseppe Fonte e Francesco Gambardella, nell'interesse dei fratelli Eugenio Sgromo, 40 anni, e Sebastiano Sgromo, 43 anni, di Curinga (Cz). I due abbreviati, condizionati al confronto tra i consulenti delle parti, saranno celebrati il prossimo 29 giugno. Proseguirà il 15 giugno, invece, la normale udienza preliminare per gli altri accusati - per quella data con ogni probabilità saranno riunite alle altre le posizioni di Aristodemo Busillo, 39 anni, di Salerno, e Giancarlo Romani, 29 anni, di Napoli, stralciate oggi per difetti di notifiche -, nell'ambito della quale il pubblico ministero Carlo Villani ha concluso la propria requisitoria ribadendo in aula la richiesta di mandare tutti sotto processo.
E' stato il collega Gerardo Dominijanni a coordinare l'inchiesta in cui sono contestati i reati di frode nelle pubbliche forniture aggravata, truffa aggravata, ed attentato alla sicurezza dei trasporti aggravato. Gli accusati sono imprenditori e direttori dei lavori che si sono occupati della realizzazione dell'opera finita al centro delle indagini. Si tratta, oltre alle quattro persone già citate, di: Salvatore Mazzei, 53 anni, di Sambiase (Cz); Cesare Ammirato, 61 anni, di Catanzaro; Francesco Care', 47 anni, di Vibo Valentia; Francesco Ferdinando Crocetto, 42 anni, di Muro Lucano; Pasquale Petroncelli, 35 anni, di Lagonegro; Filippo Salvatori, 51 anni, di Roma; Francisco Daniel Muratore, 51 anni, nato a Buenos Aires ma residente a Vercelli. Le persone inizialmente indagate erano tredici, ma per due di loro il pm ha chiesto l'archiviazione. All'inizio di novembre, sempre nell'ambito della medesima inchiesta, gli inquirenti hanno disposto il sequestro del tratto della linea ferroviaria incriminato, perché le Ferrovie dello Stato - parte offesa nel procedimento - potessero eseguire i lavori necessari per ripristinare le condizioni per la sicurezza della tratta.